Per mesi in molti hanno pensato che i consigli comunali “celebrati” sistematicamente in seconda convocazione, fossero determinati esclusivamente una questione di numeri. Come è ben noto, la maggioranza venuta fuori dalle elezioni amministrative di cinque anni addietro manca da oltre un anno, ovvero, da quanto la sindaca ha tentato di ridimensionare il gruppo di Città Futura e quest’ultimo, per tutta risposta, si è dimesso in blocco dall’esecutivo non dandole nemmeno il tempo di agire. Ma a una settimana dalla presentazione delle liste per consultazioni dell’otto e del nove giugno, con la prima cittadina sostanzialmente fuori dai giochi e la certificazione della mancanza di volontà assoluta da parte delle minoranze a chiudere anticipatamente la consiliatura, anche questo teorema rischia di dimostrarsi infondato. Eppure, ieri, per l’ennesima volta negli ultimi due anni, l’assemblea ha preferito non riunirsi in prima convocazione, preferendo rinviare alla giornata odierna la trattazione dei cinque punti inseriti in agenda. In primis, la validazione del piano economico-finanziario finalizzato all’approvazione delle nuove tariffe della Tari, che per la prima volta scende dopo tantissimo tempo. E non si esclude che, nel dibattito, con urgenza, possa rientrare l’ennesimo sversamento a mare del torrente Sant’Anna. Questione richiamata ieri dal gruppo di Città Futura che ha invitato l’amministrazione a verificare la corretta conduzione del depuratore Silica e a chiarire da quando avverrà la captazione del torrente più incriminato delle estati vibonesi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro