Catanzaro, Crotone, Vibo

Martedì 26 Novembre 2024

Il ministro Lollobrigida a Gizzeria smorza la polemica sul Dl Agricoltura: "Con il Quirinale obiettivi comuni"

«Le interlocuzioni sono sempre ben accette tra i diversi livelli istituzionali, c'è ovviamente - ognuno per la propria competenza - il dovere e la necessità di ragionare su quali siano gli strumenti, gli elementi che possono essere utili a migliorare un provvedimento o semplicemente un percorso più idoneo per garantire alcuni obiettivi che un governo si deve porre attraverso il dibattito interno». Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in un punto stampa a margine di un’iniziatica elettorale a Gizzeria (Catanzaro), rispondendo a una domanda dei giornalisti sui rilievi del presidente della Repubblica sul Dl Agricoltura. «Io - ha aggiunto Lollobrigida - ho proposto un decreto, e a mio avviso quel decreto copre non solo le emergenze ma anche alcune criticità che possono essere rimosse, e quando c'è una criticità c'è sempre il requisito di urgenza, specie se si tratta di provvedimenti che riguardano un settore strategico come l’agricoltura. Il governo ha condiviso e approvato all’unanimità questo decreto e quindi adesso c'è una seconda fase in discussione con la presidenza della Repubblica per quelli che sono gli adempimenti sostanziali. Io - ha proseguito il ministro Lollobrigida - non penso mai che un’autorevolissima fonte come il Quirinale abbia un ruolo di mera ratifica ma penso che abbia un ruolo anche di supporto all’azione del governo nell’interesse nazionale. Quindi c'è da questo punto di vista una comunanza di obiettivi: ci possono essere delle cose da limare sulle quali non abbiamo mai pensato che i preziosi consigli del Quirinale potessero essere superflui». «Il Pd - ha proseguito il ministro - è davvero esperto di danni, per cui quando si parla di una criticità importante come la siccità loro dovrebbero spiegare perchè dopo tutti gli anni in cui sono stati al governo ora ci troviamo con una condizione di questa natura». «Rispetto ai provvedimenti di merito - ha proseguito Lollobrigida - non avendo niente da dire, alcuni sciacalli dell’informazione e della politica tentano di sfruttare alcune cose come quelle che stiamo vedendo in queste ore. Dopodichè, per dirla in parole semplici, sulla Sicilia è talmente alta la mia attenzione che io svolgerò il G7 dell’agricoltura a Ortigia. In tutte le regioni ci sono dei G7: io - ha aggiunto il ministro - ho scelto la Sicilia perchè tra le regioni mi sembrava una di quelle che per storia, per cultura potesse mettere insieme agricoltura e pesca». «L'Unione europea - ha chiosato ancora - deve essere ripensata sui parametri dei Trattati di Roma del 1957». «Gli elementi fondanti dei Trattati di Roma - ha sostenuto Lollobrigida - furono quelli di garantire alle sei nazioni che fondarono l’allora Cee un punto di riferimento che doveva essere: più prosperità per i popoli e più capacità di mercato per i soggetti che producevano all’interno dei prodromi dell’Unione europea. Nel tempo questo si è perso, questo è un fatto. Noi abbiamo pagato più di altri l’incapacità dei governi che hanno proceduto il nostro di difendere gli interessi dei nostri imprenditori agricoli e della pesca. I numeri ce lo dicono, ci dicono che in Italia siamo a 40% di perdite delle nostre marinerie e sull'agricoltura non va meglio, -24% di imprese agricole e in Italia arriviamo a superare il 30% e in alcune regioni, in particolare la Calabria, si è arrivato a perdere il 45% delle imprese agricole. Un dato drammatico che - ha concluso il ministro - dimostra come le regole dell’Unione europea probabilmente non hanno tenuto adeguatamente conto delle tipologie, delle differenze che esistono tra i diversi modelli produttivi e ovviamente hanno avvantaggiato alcuni rispetto ad altri».

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