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Vibo Valentia, il rush finale dei quattro candidati: stasera si chiude

Quattro candidati a sindaco, lo stesso numero del 2019. Una donna in corsa, allora era Maria Limardo, questa volta si tratta di Marcella Murabito, 48 anni, di Rifondazione comunista. Cambiamenti significativi all’interno delle coalizioni canoniche. Il Partito democratico corre, in questa circostanza, con il Movimento Cinquestelle, a sostegno di Enzo Romeo, 64 anni, primo presidente della Provincia, che gode anche del sostegno dei Progressisti per Vibo (che includono pure Sinistra Italiana-Verdi) e della sua lista civica personale “Centro Studi progetto Vibo”. Il centrodestra non è nello stesso formato di un lustro addietro. A sostenere Roberto Cosentino, 52 anni, direttore generale della Cittadella, ci sono sei liste: Forza Italia (che schiera pure la civica Forza Vibo), Fratelli d’Italia, Oltre, la compagine di diretto riferimento del candidato alla carica di primo cittadino ed Indipendenza, la compagine di riferimento di Gianni Alemanno.
A queste formazioni si aggiunge Vibo Unica, la lista espressione di Stefano Luciano, che cinque anni dopo, dopo aver rotto con il Pd (che allora lo candidò a sindaco) e con Azione (schierata con il Terzo Polo), è approdato nel centrodestra. A proposito del Terzo Polo. A palazzo “Luigi Razza” punta Francesco Muzzopappa, penalista 64enne, ci sono cinque formazioni. Quella di sua diretta ispirazione, “Identità territoriale”, Cuore vibonese, la lista ispirata da Vito Pitaro (ex Città Futura, il gruppo che un anno addietro ha lasciato il centrodestra e la sindaca Maria Limardo, uscendo dalla Giunta), Azione che ha come riferimento l’ex presidente della Provincia ed attuale consigliere regionale oltre che segretario calabrese Francesco De Nisi, Vibo al centro ed Insieme al centro. In tutto sono dunque 16 le compagini pronte a contendersi i 33 scranni (compreso quello del sindaco eletto) in seno a palazzo “Luigi Razza”. Un esercito di quasi 500 candidati a caccia di un’indennità che per i consiglieri comunali supera i 2.100 euro, per gli assessori i 3800 euro e per il sindaco i 9600 euro.
Diverse le impostazioni e le visioni di città dei quattro aspiranti primi cittadini. Differente l’impostazione su temi che fanno molto discutere, sia durante che dopo la campagna elettorale. A cominciare dai tagli ai costi della politica. Una materia bocciata come «populismo allo stato puro» da parte del candidato del centrodestra Roberto Cosentino che non ha esitato a chiarire che in una sua eventuale giunta gli assessori continuerebbero ad essere nove, con un giusto mix tra «liste, perché è opportuno riconoscere l’impegno» e competenze specifiche in alcuni settori chiave.
Netto anche Francesco Muzzopappa, sulla medesima questione: «Il numero degli assessori, per quel che ci riguarda, sarà congruo – ha spiegato – alle necessità e alle problematiche da affrontare. E qualunque sia lo stipendio, dovrà rispecchiare il valore e il peso dell’elettorato. Non credo che la città abbia bisogno di promesse di riduzione delle poltrone in giunta, se si garantisce un’azione amministrativa adeguata ed efficace».
Visione differente da parte di Enzo Romeo, candidato del centrosinistra: «Riteniamo che tutti possano fare un sacrificio ed accantoneremo una percentuale del nostro compenso che sarà inserita in un apposito capitolo da utilizzare nelle emergenze». Sulla stessa lunghezza d’onda, Marcella Murabito di Rifondazione Comunista: «Credo debba essere uno dei primi segnali da dare. Ciascun Comune, in questo senso – ha evidenziato – dovrebbe darsi delle regole anche se non deve passare l’idea del consigliere benefattore per mille motivi. Quindi, la risposta è affermativa: faremo una riduzione delle indennità da regolamento».
Ed anche Francesco Muzzopappa parla della necessità di «salvaguardare i posti di lavori esistenti», pur con una interazione con l’Autorità portuale per lo sviluppo complessivo dell’infrastruttura. «Ritengo invece – chiosa il candidato di centro – non si possa intervenire sui depositi costieri visto che il costo dell’investimento ammonterebbe a 70/80 milioni». Enzo Romeo è convinto che serva «un ammodernamento complessivo del retro porto», ricordando che dei 18 milioni di finanziamenti ne sono stati spesi «appena cinque». Roberto Cosentino, infine, pensa «che per il porto servirà iniziare ad incidere sull’Autorità di sistema, incentivando la realizzazione di investimenti dei privati e facendo diventare il molo rosso un nuovo “waterfront” per turismo e diportistica».
Tanta carne al fuoco, mentre si avvicinano gli ultimi comizi, quelli della serata odierna. Francesco Muzzopappa concluderà le sue fatiche lungo corso Vittorio Emanuele, nei pressi della Prefettura. Stesso posto, per Enzo Romeo che terminerà la campagna elettorale a ridosso di piazza Martiri d’Ungheria, nella parte finale di Corso Vittorio Emanuele. Roberto Cosentino farà il suo ultimo comizio lungo corso Michele Bianchi. Rifondazione Comunista concluderà i suoi incontri con la cittadinanza nella piazza di Portosalvo.
Poi alcune ore di silenzio prima dell’apertura dei seggi che, stranamente, avverrà, questa volta nel pomeriggio di sabato. Lunedì pomeriggio lo spoglio, per capire se ci sarà un turno di ballottaggio, in vista del quale tutti i competitors hanno già reso noto che non vi saranno alleanze organiche con gli eventuali esclusi. Dunque, sarà battaglia all’ultimo sangue, fino alla fine.

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