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Elezioni, ballottaggio a Vibo: scintille tra Romeo e Cosentino

Tra una settimana gli elettori torneranno alle urne per la scelta del sindaco. Incalza la campagna elettorale in vista del ballottaggio. I due candidati alzano il livello dello scontro: lavori pubblici, incompiute e default i temi più caldi

A sette giorni dal ballottaggio, i due candidati a sindaco usciti superstiti dal primo turno, Roberto Cosentino per il centrodestra ed Enzo Romeo per il centrosinistra, provano a parlare a quella fetta di elettorato ancora non convinta di votarli. Un vero e proprio appello al popolo dell’astensione e soprattutto a quello del polo moderato uscito dai giochi a conclusione del primo tempo di una partita densa di insidie. Il palcoscenico viene offerto da una trasmissione sull’emittente radiofonica vibonese per antonomasia, Radio Ondaverde. Ed i due contendenti, non se le mandano a dire. Anzi, la sonnolenza della prima parte di campagna elettorale viene improvvisamente meno e le frecciate più o meno dirette partono senza esclusione di colpi.

È anzitutto sullo stato comatoso di una città che da lustri non cambia marcia che si accende la sfida. “Il centrodestra ha amministrato questo Comune negli ultimi quindici anni ininterrottamente - ammonisce Enzo Romeo -. Le carenze oggi sono sotto gli occhi di tutti. Se non si apre un teatro finito già all’inizio della consiliatura, se resta inaccessibile la piscina, se la scala mobile resta immobile, se il degrado alberga indisturbato in quelli che un tempo furono i mercati generali, se la frazione di San Pietro è isolata, se il sottopasso di Vibo Marina resta da finire, indubbiamente ci saranno dei responsabili e non siamo certo noi».
Piccata la replica di Roberto Cosentino: «Il centrodestra ha amministrato quindici degli ultimi 20 anni, ma il disastro finanziario è stato compiuto dall’unica giunta di centrosinistra andata al potere. È stato quell’esecutivo a creare le condizioni perché poi il sindaco di centrodestra dichiarasse successivamente il dissesto». Chiaro il riferimento all’utilizzo improprio dei fondi vincolati da parte della giunta guidata dal sindaco Franco Sammarco, tra il 2006 ed il 2010.

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