Il ballottaggio è ormai dietro l’angolo. Quelle appena trascorse sono state ulteriori due settimane senz’anima. Comizi, pochissimi. Solo qualche incontro organizzato dai partiti. A rompere gli indugi, nella giornata di ieri, è stato Marco Miceli, capogruppo uscente in Consiglio comunale e già riconfermato tra le fila del Movimento Cinquestelle che punta l’indice contro il «palcoscenico» per spiegare che «sebbene, purtroppo, il nuovo teatro di Vibo, la cui apertura era stata promessa ai cittadini vibonesi, sia rimasto chiuso, il centrodestra – sottolinea Miceli – continua a manifestare una straordinaria capacità di destreggiarsi tra realtà ed illusione».
E lo spettacolo che si sta rappresentando innanzi alla cittadinanza è ancora una volta improntato «a mera finzione». Infatti, «i personaggi sono rimasti gli stessi, eppure, facendosi beffa dei cittadini, fingono che la spasmodica ricerca di un “nuovo” protagonista, debba far percepire ai vibonesi aria di cambiamento». Dardi infuocati da parte di Miceli, nei confronti di «un’amministrazione che ha fallito». E soprattutto all’indirizzo di chi «tenta di addebitare il fallimento al sindaco uscente e di mascherare la realtà proponendo un nuovo candidato, che, in caso di vittoria, si ritroverebbe con gli stessi sostenitori». Questo, «non è altro – ammonisce – che un gioco delle parti malriuscito». Infatti, «attraverso il loro voto, gli elettori hanno già dimostrato di comprendere la necessità di cambiamento, bocciando chi ha sostenuto e governato nelle precedenti amministrazioni». Ebbene, «per ottenere la necessaria rottura nel merito e nei metodi del passato, è ora, più che mai, necessario, sostenere le vere forze alternative alla destra che ha amministrato negli ultimi 15 anni e che, innanzi ad una città ormai in ginocchio, ha rimarcato il proprio disinteresse per il territorio, non facendo nulla di concreto – conclude il neo-consigliere – neppure per ostacolare l'approvazione della legge sull'Autonomia differenziata».
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