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Elezioni a Vibo, Nesci attacca la Limardo: "Non brilla di autocritica, non ha unito il centrodestra"

Maria Rosaria Nesci

A pochi giorni dall'esito elettorale che, tramite il voto del ballottaggio, ha portato Enzo Romeo ad essere eletto sindaco di Vibo Valentia, arriva la riflessione di Maria Rosaria Nesci, neo consigliere comunale eletto della coalizione di centro, ma anche, e soprattutto, coordinatrice provinciale del partito di centrodestra Noi Moderati.

“Arriverà il momento della riflessione”. Così il sindaco uscente larvatamente commenta il risultato elettorale della coalizione di centrodestra. Un commento che, tuttavia, non brilla per autocritica posto che la prima a dover fare una riflessione è proprio la stessa Limardo, che rappresenta, di fatto, la causa principale della mancata unione del centrodestra. Un commento, ancora, che sembrerebbe sottendere - sottolinea la Nesci - la volontà di attribuire la responsabilità della sconfitta elettorale a chi ha scelto di non ricandidarla, dimenticando, però, che, invero, fino a quando si è paventata la sua ricandidatura, lo stesso centrodestra ha incontrato serie difficoltà nel predisporre le liste dei candidati e che, pertanto, la necessità di individuare un altro candidato ha rappresentato il tentativo estremo di salvare lo stesso centrodestra da un'implosione che diversamente si sarebbe verificata ancora prima delle medesime elezioni. Un tentativo estremo che, seppur discutibile, ha di fatto - rimarca ancora - permesso al centrodestra di rientrare in gioco e di arrivare finanche al ballottaggio, grazie alla figura di un giovane e brillante amministratore che in campagna elettorale ha dimostrato equilibrio e competenza. Un tentativo estremo che, però, non è stato sufficiente perché avrebbe dovuto prevedere anche altri correttivi ed altri superamenti e che, peraltro, è giunto troppo tardi non permettendo, quindi, al centrodestra di ristabilire completamente gli equilibri; un centrodestra che, di conseguenza, oggi incassa una sconfitta dalla quale credo sia ora doveroso trarre il giusto insegnamento e che - conclude la Nesci - presuppone, però, un bagno di umiltà da parte di tutti".

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