Negli ambienti della Lega della provincia di Catanzaro la vicenda, recentissima, viene già minimizzata al rango di un semplice screzio, magari di un’incomprensione o dell’ormai immancabile, quando c’è da giustificare qualche scivolone, errore di comunicazione. Ma il botta e risposta tra la federazione provinciale del Carroccio e i due consiglieri comunali lametini, anche se circoscritto nei termini appena citati, rivela quantomeno una tensione che sull’asse Lamezia-Catanzaro evidentemente esiste, sebbene si cerchi di celarlo con risultati piuttosto scarsi. Il primo atto è stato una nota che nei giorni scorsi ha dato conto della riunione del direttivo della Lega di Catanzaro con cui è stato annunciata la costituzione di un coordinamento, o cabina di regia che dir si voglia, «per lavorare sulle elezioni comunali lametine». Dire che i consiglieri lametini leghisti Antonietta D’Amico e Antonio Mastroianni non l’abbiano presa bene è un eufemismo. I compagni di partito del direttivo catanzarese, giusto per iniziare, vengono definiti «dilettanti allo sbaraglio che cercano solo un po’ di visibilità sulla stampa».
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