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Catanzaro città della salute... a parole. La preoccupazione dei vertici comunali

Sul tavolo il caso Sant’Anna Hospital e il giallo dei fondi per il nuovo ospedale. Capellupo: si vuole indebolire il sistema sanitario del capoluogo?

Uno scorcio del Policlinico universitario di Catanzaro

Catanzaro capoluogo di regione, Catanzaro città della Salute. Camminano su un binario parallelo queste due vocazioni della città, ma il binario appare destinato a percorrere un cammino in salita o addirittura a fermarsi se la politica calabrese non riconoscerà alla città dei Tre Colli concretamente il duplice ruolo di baricentro istituzionale-amministrativo della regione e di polo sanitario di riferimento per la popolazione della Calabria.
La doppia preoccupazione sta tutta dentro alle pieghe della seduta del Consiglio comunale che giovedì scorso si è concentrata esclusivamente sulla vicenda del Sant’Anna Hospital. Sugli aspetti sanitari, l’intervento del sindaco, Nicola Fiorita, aveva riassunto il pensiero dell’amministrazione comunale.
Sul tema, soprattutto sul ventilato spostamento di fondi per l’ospedale di Catanzaro, è tornato, ieri, il consigliere di maggioranza Vincenzo Capellupo: «Non vorremmo che alcune assenze confermassero la sensazione che esista una precisa volontà politica di indebolire il sistema sanitario del capoluogo di regione – scrive –. Penso in proposito, e solo per citare alcuni fatti, alle paradossali vicende che hanno portato alla nascita della Facoltà di Medicina a Cosenza; ai 200 mln di euro che l’art. 20 della legge 67/88 prevedeva per il nuovo ospedale di Catanzaro e che sono stati spostati verso altri territori; alla crisi che sta investendo il sistema socio-assistenziale come la situazione dei lavoratori di Fondazione Betania. Occorre, quindi, partendo dal S. Anna Hospital, una più complessiva riflessione sul sistema socio-sanitario del capoluogo di regione».

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