Prima ancora che inizi la nuova stagione di governo per la città, nel Movimento 5 Stelle è già alta la tensione. Il plenipotenziario del partito, il deputato Riccardo Tucci, è costretto ad incassare le pesanti dichiarazioni dell’ex capogruppo in Consiglio comunale, Domenico Santoro, attualmente fuori dai giochi. Non va per il sottile l’uomo che cinque anni addietro venne candidato dai pentastellati in alternativa, in quel caso, anche al Partito democratico, alla guida della città. E denuncia a voce alta come qualcuno si stia avvalendo di una «sorta di cultura piramidale di tipo massonico», dal momento che «non è ancora stata accolta la ripetuta richiesta di molti dei componenti del Gruppo territoriale del M5S, di convocare una apposita riunione per produrre una rosa di nomi papabili con competenze tali da essere individuati come assessori». Invece, al sindaco si stanno indicando figure «neppure iscritte al Movimento 5 Stelle o incompatibili». Insomma, «qualcuno sta procedendo senza quella invocata partecipazione dei cittadini, senza quella trasparenza che abbiamo promesso alla comunità». Parole durissime che sembrano preludere a una frattura se non addirittura a una rottura che, subito dopo, invece, Domenico Santoro smentisce: «Non scrivo per mire personali, sono stato costretto a fare una campagna elettorale con le mani legate da una malattia risolta solo il giorno prima delle elezioni, e quindi, a prescindere che io sia o meno assessore all’urbanistica, nonostante le mie competenze riconosciute in tutta la Regione, appoggerò comunque il sindaco Enzo Romeo e mi batterò per le Marinate. D’altronde, l’ho voluto io per primo e ciò ha portato a vincere il Movimento 5 Stelle nel quale per filosofia politica rimarrò per sempre».