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Il sindaco di Catanzaro: il Consiglio regionale decida sull'autonomia differenziata

«Il Consiglio Regionale della Calabria non resti indietro e non volti le spalle al suo popolo. Le tattiche dilatorie sull'autonomia differenziata saranno spazzate via dalla valanga di firme per il referendum abrogativo. Serve un forte e coraggioso atto politico». E' questo il senso del messaggio che il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, ha inviato con lettera alla presidente della prima Commissione del Consiglio regionale della Calabria Luciana De Francesco e ai componenti dello stesso organismo alla vigilia della riunione che deve esaminare le proposte per contrastare la legge sull'autonomia differenziata. Fiorita, che è stato il promotore dell’appello "unasolaitalia» che ha raccolto l’adesione di 130 sindaci calabresi, a cominciare da tutte le grandi Città, non sarà presente alla riunione per la coincidenza con impegni non differibili, ma ha voluto comunque trasmettere il suo parere alla presidente De Francesco e agli altri componenti della commissione, chiedendo che si vada al più presto in Aula.

«Sento il dovere, come sindaco della Città Capoluogo di Regione - scrive Fiorita - di invitare la prima Commissione ad una riflessione attenta e non pregiudiziale dei provvedimenti in esame, consentendo agli stessi di arrivare al più presto all’esame dell’Assemblea dove ognuno potrà esprimere legittimamente e chiaramente la propria posizione. Quello che io chiedo alla Commissione è un atto di coraggio e nello stesso tempo di rispetto per il popolo calabrese che ha tutto il diritto di conoscere l’orientamento della massima Istituzione regionale rispetto ad una questione da cui dipende il futuro del Meridione e segnatamente della nostra terra».

«La legge - prosegue - va contrastata con decisione: o si è a favore o si è contro. Non esistono vie di mezzo, non servono osservatori dalla dubbia utilità. La Calabria non lasci solo alle altre Regioni benemerite (Campania, Puglia, Sardegna, Toscana e Emilia-Romagna) l’onere e l'onore di tenere alta la bandiera dell’Italia unita, solidale, civile e progredita. Non commettete l’errore di frenare la spinta che viene dal popolo. Il referendum si farà perché l’onda delle firme ha già travolto ogni azione ostruzionistica, ma non è questo il problema. Bisogna lanciare un preciso messaggio politico e per questo è necessario che il Consiglio regionale della Calabria, nella sua autorevolezza ed autonomia, esprima una sua chiara posizione. Assumendosene la responsabilità davanti alle future generazioni e alla storia».

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