Che le Politiche sociali siano da anni il tallone d’Achille di palazzo “Luigi Razza” lo dicono, anzitutto, le sentenze dei Tribunali. Un Ente spesso incapace di attivare percorsi a sostegno di chi vive la disabilità, uffici non proprio pronti a dare risposte ed una sola certezza: i fondi del Distretto in buona parte spesi ma non tutti rendicontati.
Ieri i nodi sono arrivati al pettine dopo che, giorni fa, era stata la stessa neo-assessora alle Politiche sociali Lorenza Scrugli a “denunciare” una situazione complessa, in linea generale, con particolare attenzione al “Fondo povertà” del quale – relazione degli uffici alla mano – mancava parte della rendicontazione degli ultimi anni. Un vero e proprio pentolone quello scoperchiato dall’esponente dell’esecutivo che ha inevitabilmente indotto le opposizioni a chiedere che il dirigente del settore – nella fattispecie il segretario generale Domenico Libero Scuglia – relazionasse in Aula.
Ieri la resa dei conti, nella quarta Commissione consiliare, presieduta da Marcella Mellea. Ad aprire le danze è stato il segretario che ha iniziato a snocciolare una infinità di dati relativi «a fondi che – ha spiegato – sono del Distretto e non del Comune. Semplicemente transitano sul bilancio di questo ente. Ha ricordato che nel 2019 il Durc era ancora negativo, che c’erano milioni di euro bloccati, che i ritardi si sono inevitabilmente accumulati». Quindi, a proposito del Fondo Povertà, ha evidenziato «che è uno dei tanti fondi gestiti dal Distretto» e ha analizzato le funzioni dell’Ufficio di piano, rimarcando a che punto fosse la rendicontazione degli ultimi anni, ovviamente, «da completare».
E qui, i colpi di scena. Perché dinanzi ai dati relativi al 2019, «rendicontati al 100%», l’assessora lo interrompeva, addirittura smentendolo: «Non corrispondono a verità».
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