Dimissioni o commissariamento. Questo il diktat che gli iscritti lametini del Partito democratico hanno proposto al segretario cittadino Gennarino Masi, in quella che è stata definita l’assemblea della resa dei conti di due giorni fa. Un clima rovente, dunque, e non solo per le infuocate temperature agostane, sta divampando fra le fila interne di un partito che, da tempo, non riesce a trovare la sua giusta dimensione nonostante la campagna elettorale per le amministrative 2025 sia, di fatto, già iniziata. In una nota diffusa alla stampa gli iscritti del Pd rimarcano che nel corso dell’assemblea «gli interventi hanno espresso con chiarezza e nella stragrande maggioranza, la necessità di un cambiamento immediato alla guida del partito, mentre le posizioni del segretario sono apparse nettamente minoritarie. La maggiore parte degli iscritti - viene puntualizzato nel documento - ha evidenziato la necessità delle dimissioni immediate del segretario cittadino, denunciando un mancato coinvolgimento di una parte significativa del partito e mettendo in evidenza l'inadeguatezza della dirigenza attuale».
Se Masi non si dimetterà è stato sollecitato un intervento diretto da parte del segretario provinciale, Domenico Giampà, presente all’incontro, «affinché la segreteria regionale proceda al commissariamento del circolo cittadino, come misura necessaria per risolvere le criticità interne. Ciò, tenuto conto che per ben tre volte e senza giustificato motivo il segretario Masi ha respinto l'ipotesi di un coordinamento paritario proposto dal Pd Calabria che potesse superare l'attuale insostenibile situazione che si trascina da mesi».
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