«Non sono stato eletto per galleggiare, la mia elezione è frutto del consenso tributato al nostro progetto di radicale cambiamento della storia recente della città». Il sindaco Nicola Fiorita spiega in Consiglio comunale il senso di «un atto radicale» com’è stato il ritiro delle deleghe assessorili e l’azzeramento della Giunta, annunciato giovedì ma ufficializzato ieri mattina. In aula si discuteva di variazione al bilancio di previsione per fondi (100mila euro) in entrata relativi ad Agenda urbana, dell’assegnazione del trasporto scolastico delle scuole di competenza comunale all’Amc, oltre a tre debiti fuori bilancio. Pratiche illustrate proprio dal sindaco, attualmente titolare di tutte le deleghe, e poi approvate dall’aula senza troppi patemi. Ma questo non significa che non sia cambiato nulla. L’uscita dell’area Talerico dalla maggioranza potrebbe complicare gli equilibri - ma bisognerà valutarne la consistenza numerica effettiva nelle prossime settimane - ma dall’altro lato dovrebbe aver contribuito a chiarire quale debba essere l’anima dell’amministrazione. La situazione dalla quale si è usciti «non faceva bene alla città» ha spiegato Fiorita che ha tenuto a sottolineare che «la nostra guida è stata sempre la responsabilità verso la città, che ci ha spinto anche a insistere su quello che era il progetto venuto fuori dagli accordi preelettorali», appunto l’alleanza stretta al ballottaggio con l’allora candidato sindaco Talerico (il consigliere regionale è rientrato nei mesi scorsi con Forza Italia). In ballo, adesso, ci sono «scadenze non rinviabili», per questo il sindaco invoca ancora responsabilità ma chiarisce pure che «quelli a venire saranno i giorni del coraggio» in riferimento alla fase nella quale «è necessario capire se esiste una maggioranza che nella sua coesione e determinazione ci consenta di proseguire il lavoro iniziato e di prendere le scelte coraggiose che serviranno».