Per mettere mano all’impiantistica sportiva del capoluogo, trasformandola sul serio in qualcosa “da capoluogo”, servirebbero anni e tanti soldi. Risolvere una situazione negativa che si trascina da decenni, di amministrazione in amministrazione, è un’impresa titanica, quindi non è che un assessore allo Sport (al Patrimonio) in carica da poco più di due settimane possa permettersi chissà cosa. Ma un quadro realistico della situazione, e delle possibilità di intervento in un settore in cui comunque «tutto è prioritario», ci sta. Insomma, Antonio Battaglia ha un bel po’ di cose da fare da quando, lo scorso 18 settembre, ha ricevuto le deleghe dal sindaco Nicola Fiorita. Tenendo sempre a mente che, oltre alle risorse economiche, mancano pure quelle umane (il settore comunale ha un solo dipendente) e un contesto sociale forte e attrezzato: «Perché le strutture costano e molte associazioni non si possono permettere granché, per questo la strada è sempre molto stretta, ma il momento è tale che o si collabora o si collassa. Anche i cittadini devono capire che miracoli non se ne possono fare, ma va detto che comincia a esserci una diversa sensibilità sul tema», sottolinea l’assessore.