Catanzaro, Crotone, Vibo

Domenica 24 Novembre 2024

Provincia di Vibo, il presidente “stempera” i malumori e va... avanti

I malumori sono palpabili e, unico detonatore possibile, la mancata distribuzione delle agognate cariche. Al riguardo, il “frontman” della Provincia, Corrado L'Andolina, cerca di accordare le campane stonate mentre porta innanzi i suoi impegni. Attacchi a mezzo stampa e “show” in commissione, il rapporto coi suoi consiglieri non è decisamente idilliaco. Motivo della discordia sembrerebbero essere le cariche non ancora assegnate… Come vive questo momento? Coi consiglieri ci sono momenti di dialogo, condivisione e unione e altri di divergenza. Non ci vedo nulla di atipico. Sono sereno e penso a lavorare nell’interesse dell’Ente, come ho fatto sin dal primo giorno d’insediamento. Tutto il resto è secondario. Per quel che riguarda le deleghe, inclusa la vicepresidenza, occorrono due considerazioni. La prima: la Provincia è un ente di secondo livello; non esiste un obbligo giuridico e nemmeno politico di assegnarle. La seconda: la sua assegnazione che a certe condizioni potrebbe agevolare l’amministrazione, avviene laddove maturino le condizioni oggettive. Quando ha iniziato questo percorso, sicuramente aveva in mente altro… Le preoccupano queste frizioni? Amministrare un Ente Locale non è mai cosa semplice e di questo ne sono sempre stato consapevole. Non sono affatto preoccupato, per una ragione semplice. Seguo un vecchio motto di Gaetano Salvemini: “Fai quello che devi, accada quel che può”. Tra gli obiettivi, il Bilancio. A che punto è? L’iter di preparazione burocratico è stato definito da pochi giorni. A breve sarà portato in Consiglio. Nonostante questo “sbarramento” quali sono le iniziative che intende perseguire? Sono stato educato al senso di responsabilità e del dovere, quindi, seguirò queste direttrici in ogni scelta. Pensa veramente a un campo largo con il centrosinistra? “Campo largo” è un’espressione estranea alla mia appartenenza politica. Detto ciò,  chiunque voglia operare nell’interesse della Provincia, consigliere provinciale o rappresentante di altra istituzione sarà sempre il benvenuto. Di sicuro ha le mani legate dalle casse alquanto anemiche ed i problemi sono notevoli, specie viabilità e scuola, di cui è competente la Provincia. Sull’edilizia scolastica ho trovato un’ottima programmazione. Ad oggi ci sono diciotto interventi in itinere. Sulla viabilità, le opere programmate che hanno già copertura finanziaria ammontano ad € 28.507.550,27. Vale la pena sottolineare che in un anno e mezzo sono state reperite risorse straordinarie per 8.300.000,00, circostanza che non si verificava da qualche lustro. I problemi ci sono, ma il lavoro ha dato e darà i suoi più che positivi frutti. Come vede il bicchiere? Cito Pietro Trabucchi: “Resisto dunque sono”. La capacità di resilienza è fondamentale per il buon vivere, vale anche per la sfera pubblica. Qual è la sua visione per lo sviluppo economico e sociale e quali strategie intende adottare per favorirlo? È una domanda che richiederebbe una disamina approfondita. In linea di massima credo che i prossimi mesi delineeranno nuovi assetti geopolitici internazionali da cui dipenderanno anche le sorti del Sud Italia. La mia strategia è molto semplice: lavorare incessantemente per fare progredire le comunità di riferimento e prestare attenzione massima su ciò che accade a livello globale. Soprattutto con l’inverno alle porte come intende affrontare le criticità e le emergenze presenti sul territorio? Sono già due gli inverni vissuti da Presidente e ogni emergenza è stata prevenuta o affrontata con diligenza e scrupolo. Sarà così anche quest’anno, grazie soprattutto al lavoro e all’esperienza dell’ufficio Viabilità. Come considera il livello di collaborazione e di coesione tra le diverse istituzioni e quali sono le sue prospettive? Il livello di collaborazione con tutte le altre istituzioni, specie presenti su scala provinciale e non solo è ottimo. La mia prospettiva è lavorare nell’interesse della comunità che rappresento, con immutati equilibrio, prudenza e impegno. Cosa cambierebbe se potesse di questo assetto? La legge 56/2014 va abolita. Alle Province va restituita dignità democratica. È opportuno che le funzioni originarie ritornino appannaggio dell’Ente e che le sue espressioni politiche abbiano diretta legittimazione popolare. Oggi l’elemento che unisce le elezioni provinciali è il voto ponderato. Per il resto, il Presidente viene eletto, da sindaci e consiglieri comunali e i consiglieri, col proporzionale puro, in momenti diversi dal Presidente. Nel frattempo mutano le condizioni politiche e anche i gruppi si presentano in modo eterogeneo e differente rispetto alla composizione, anche politica, originaria che ha sostenuto l’elezione del Presidente. E ciò non favorisce la creazione di maggioranze stabili. Serve una legge con premio di maggioranza e ripristino della giunta, proprio per rafforzare e stabilizzare, politicamente, l’amministrazione dell’Ente. Cosa replica in merito alle indiscrezioni apparse sulla stampa nei giorni scorsi? Occorre distinguere il pettegolezzo, che non merita attenzione alcuna, dai fatti. I pettegolezzi, benché censurabili e nel caso di specie privi di qualsiasi riscontro con la realtà, lasciano il tempo che trovano. Quanto ai fatti, mi soffermo su uno. È totalmente falso che la Provincia non abbia partecipato ad un bando per la pulizia delle cunette. È una menzogna gratuita. La Provincia negli anni del mio mandato ha partecipato a tutti i bandi cui era possibile partecipare.

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