Marina Mongiardo, ex assessora al Bilancio della Giunta Fiorita, non ci sta a passare per colei che ha in qualche modo “mortificato” i dipendenti del settore Bilancio per aver individuato in una società esterna lo strumento necessario al recupero dell’Imu non versata dai contribuenti catanzaresi nelle casse comunali. Così, intervenendo in merito alle dichiarazioni del consigliere di Azione, Gianni Parisi, che aveva anticipato alla stampa la revoca del bando per l’affidamento del servizio di supporto all’Ufficio tributi del Comune di Catanzaro nella gestione dell’attività di accertamento della evasione Imu, l’ex assessora spiega innanzitutto che «l’affidamento del citato servizio è stato previsto da provvedimenti approvati dalla Giunta e dal Consiglio comunale, che a loro volta trovano fondamento nelle linee programmatiche del sindaco». In caso di revoca del bando, quindi, per Mongiardo ci sarebbe una questione di illegittimità da risolvere rispetto alla mancata modifica degli atti su cui esso si fonda.
Ma, questioni amministrative a parte, Mongiardo ha riportato anche i dati sul recupero dell’imposta non versata: «Dal 2018 al 2022 il recupero dell’evasione Imu da parte degli uffici, che prima potevano anche contare su un numero maggiore di dipendenti, ammonta a complessivi 603mila euro, con una media annua di 120mila euro. Solo nel 2022, sotto la mia guida, si è registrato un incrementato di tale azione, che fa innalzare il valore medio annuale, sempre molto basso rispetto alle potenzialità di entrate per evasione».
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