Il prossimo Consiglio comunale annovera tra i punti all’ordine del giorno anche la nomina dei rappresentati del Comune all’interno dell’assemblea del consorzio “Costa degli Dei”. Si torna, dunque, a parlare del mai decollato consorzio, ente morale pensato per lo sviluppo dell’area costiera vibonese ma finora rimasto lettera morta. L’ente, che coinvolge i 9 comuni marini (Vibo, Pizzo, Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea, Ricadi, Nicotera e Joppolo) e gode di uno stanziamento di 150mila euro all’anno da parte della Regione, diventerà mai realtà o si trasformerà nell’ennesimo, inutile carrozzone trascinato a fatica? Attualmente tutto sembra essere sopito in un’intricata storia di start and stop (molti stop e pochi start). L’ultimo intoppo – per come trapelato praticamente da tutti gli Enti coinvolti – è stato dovuto al commissariamento del Comune di Tropea, tra le principali realtà aderenti al consorzio. La situazione determinatasi a Tropea ha, di fatto, inibito la convocazione della riunione volta all’approvazione dello statuto e alla nomina del presidente del consorzio. Ma il commissariamento di un Comune può rappresentare un ostacolo così rilevante per il progetto? Ammesso e non concesso che sia così, stando alla durata del commissariamento (almeno fino a ottobre 2025, con possibilità di proroga) il consorzio dovrà rimanere in stand by ancora per un anno, forse anche più. È ammissibile ciò?
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