Una sfida per il centrodestra, una sfida per il Sud, in primis per la Calabria. La modifica della legge sull’Autonomia differenziata dopo la pronuncia della Corte costituzionale che ne ha bocciato diversi punti sarà un banco di prova per la coalizione di governo, chiamata a contemperare le posizioni più moderate con quelle più radicali della Lega, il cui ministro Roberto Calderoli ha tirato dritto lungo il percorso di approvazione della riforma. E lo ha fatto nonostante le “sirene” provenienti anche dallo stesso centrodestra, in particolare da Forza Italia, come ha ricordato ieri il presidente della Regione Roberto Occhiuto durante la presentazione, al Comune di Catanzaro, del libro “Colpo allo Stato” (Falco Editore), che accende un approfondito focus sulla riforma, scritto dal giornalista della Gazzetta del Sud Antonio Ricchio.
Un dibattito con l’ex governatore e già ministro per gli Affari regionali Agazio Loiero, moderato dal direttore editoriale della Gazzetta e presidente Ses Lino Morgante, al quale hanno partecipato lo stesso autore, l’editore Michele Falco e l’assessore comunale Nunzio Belcaro.
Un confronto a più voci che ha mostrato come un tema molto tecnico abbia risvolti decisivi sulla vita dei cittadini e non possa essere affrontato senza un’adeguata ponderazione. Lo ha spiegato Morgante, per il quale «la Costituzione va riformata ragionandoci in maniera approfondita, maggioranza e opposizione», lo ha ribadito Ricchio che si è chiesto come ora il Parlamento opererà sulla base delle indicazioni della Consulta e come il centrodestra si muoverà lungo questo sentiero per rispondere alla richiesta di servizi che arriva dal Mezzogiorno.
La secessione mancata
Loiero e Occhiuto hanno incrociato in punta di fioretto le rispettive posizioni. «Fin dai suoi albori avevo visto il tentativo della Lega di dividere il Paese» ha affermato l’ex ministro che si è soffermato sugli effetti della riforma Calderoli «che colpisce la Costituzione sulla solidarietà e sull’unità nazionale». A suo avviso «la Lega ha spinto in maniera paranoica su premierato, autonomia, giustizia». È stato in particolare sulle prospettive che Loiero ha calcato la mano: «Va presa una posizione a difesa del territorio, altrimenti la Calabria arriverà alla povertà assoluta. Ho apprezzato la posizione di Occhiuto, ma avrebbe dovuto farlo già in Conferenza delle Regioni, oggi lo sta facendo in maniera quasi postuma».
Il Titolo V da attuare
Occhiuto ha ribattuto spiegando di non avere pregiudizi verso l’Autonomia e ribadendo la necessità di attuare per intero il Titolo V della Costituzione su diritti sociali, Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e perequazione: «Non la temo – ha affermato – ma vorrei operasse solo una volta superata la spesa storica e dato alle Regioni la capacità fiscale che non hanno, perequando le differenze, anche infrastrutturali». In particolare il governatore ha sottolineato di essere stato “eretico” rispetto all’ortodossia iniziale del centrodestra: «Il mio partito ha poi sposato le tesi che ho sostenuto sin dall’inizio e oggi tutto quello che dicevo lo ha affermato in maniera molto più autorevole la Consulta».
Botta e risposta sulla Sanità
«Già oggi in Calabria non ci si può curare» ha affermato Loiero ricordando di aver invitato Occhiuto, all’inizio del suo mandato, a non fare il commissario alla Sanità, anzi suggerendogli di chiedere al ministro della Salute dell’epoca di porre fine al commissariamento a vita. Il governatore si è detto d’accordo sul fatto che il commissariamento sia un problema «ma è destinato a terminare nel prossimo anno. E non tutti i commissari sono allo stesso modo. Peraltro, oggi in altre Regioni il sistema sta peggiorando mentre da noi, come dice Agenas, si vedono luci rispetto alle tante ombre del passato».
I contributi
Al dibattito anche Maria Elena Senese, segretaria generale Uil Calabria, che ha sottolineato l’importanza della partecipazione in questi processi di riforma, e Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, per il quale ora «serve una riflessione sui correttivi da apportare», evitando parcellizzazioni su competenze importanti come, ad esempio, infrastrutture ed energia.
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