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Vibo, nessun colpo di scena in casa Pd: Marasco coordinatore cittadino

l dimissionario Colelli l’assemblea fa subentrare il suo vice. Restano fuori i consiglieri comunali per ragioni di «autonomia»

Non ci sono più colpi di scena. Ed il confronto non sfocia nello scontro. La vittoria alle amministrative dello scorso mese di giugno, in città, ha fatto decisamente bene alla “salute” del Partito democratico.
Tant’è che nel giro di pochi mesi, oltre che gli equilibri in seno al Consiglio comunale, è stato rivisto tutto l’assetto dei dem sul territorio comunale e provinciale. L’ultimo atto, dopo che sabato scorso era stato rieletto Enzo Insardà alla guida della segreteria provinciale al posto del dimissionario Giovanni Di Bartolo, è stato quello di ieri, quando a Francesco Colelli, dimissionario ormai da tempo, è subentrato Gernando Marasco, suo vice, nel ruolo di coordinatore del capoluogo.
Al dibattito, tenutosi nella sede della biblioteca comunale, hanno preso parte iscritti, dirigenti, eletti ed amministratori riconducibili al Partito democratico. L’esito dell’assemblea, presieduta da Peppino De Grano, tuttavia, non è mai stato messo in discussione. Tutte le componenti del partito, dopo qualche settimana di confronto, mai acceso per la verità, pur nella reciproca differenza di vedute, hanno trovato una chiara convergenza nella figura di Gernando Marasco.
Successore di quel Francesco Colelli con il quale egli da Sinistra Italiana aveva intrapreso il proprio percorso nel Partito democratico, il nuovo coordinatore farà riferimento ad un nutrito organismo cittadino formato da nove persone. A tessere la sua trama, nel corso dell’assemblea, è stato proprio il segretario dimissionario dopo essere divenuto capogruppo in seno al Consiglio comunale.
«L’assemblea cittadina – ha sostenuto Colelli – ha un ruolo fondamentale. Bisogna spingere gli iscritti alla partecipazione e crescere sempre più come Partito democratico». Dal canto suo Raffaele Mammoliti, consigliere regionale democrat, ha posto l’accento sul fatto che gli eletti debbano essere esclusi dal coordinamento. «No dunque ai consiglieri comunali in questo organismo».

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