Un fil rouge di illegittimità e criticità, tra le ultime due amministrazioni comunali, «da spezzare al più presto». È quello individuato dall’Autorità nazionale anticorruzione analizzando “l’evoluzione” del rapporto contrattuale tra Comune e Sieco, la società che si occupa del servizio di raccolta differenziata in città. Una serie di nodi sollevati dal gruppo consiliare Azione, su input del consigliere Stefano Veraldi che da tempo, ben prima dell’ingresso della compagine in maggioranza, porta avanti questa battaglia. Non a caso ieri lo stesso Veraldi ha tenuto a evidenziare che «l’Anac ha censurato le proroghe concesse ritenute illegittime e la condotta del Comune, sia per la mancata realizzazione del secondo centro di raccolta sia per la successiva transazione sottoscritta a maggio 2022 fra l’ente e la Sieco, che più volte avevamo censurato».
Al centro dell’istruttoria di vigilanza Anac, culminata nelle raccomandazioni del presidente Giuseppe Busia all’amministrazione comunale, la segnalazione arrivata a ottobre 2023 nella quale si prospettavano presunte irregolarità sul prolungamento dell’affidamento allo stesso operatore economico e sulla corretta esecuzione contrattuale (con decorrenza dal 1 luglio 2015 per sei anni). Nel mirino della segnalazione i rinnovi contrattuali successivi al primo, dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022, previsto nel disciplinare, ovvero quelli dal 1 luglio 2022 al 30 giugno 2023 e dal 1 luglio 2023 al 30 giugno 2024. Non solo, nella segnalazione si sollevavano dubbi “risalenti” sulla corretta esecuzione dell’appalto, a partire dal mancato rispetto della reportistica sui servizi, passando per la mancata costruzione del secondo centro di raccolta (al centro di una transazione di maggio 2022) fino al mancato raggiungimento degli obiettivi di differenziata (65% nel periodo 2017-2020) e di materiale avviato al riciclo (50% 2017-2020).
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