Una presunta cena aziendale organizzata dall’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Crotone, presso un noto ristorante della città, ha sollevato un’ondata di critiche e preoccupazioni per le priorità della sanità calabrese. L’evento, finalizzato a discutere il nuovo piano aziendale con dirigenti e medici, sarebbe stato regolarmente approvato e autorizzato con una spesa di circa 6.000 euro.
Il fatto, reso noto attraverso un comunicato della Segreteria Regionale di Sinistra Italiana, ha acceso un dibattito sull’uso delle risorse pubbliche, considerando le gravi emergenze sanitarie che affliggono il territorio. In particolare, si sottolinea come l’area di Crotone e provincia sia interessata da un aumento della mortalità oncologica del 50%, con un incremento allarmante di decessi tra bambini e giovani.
Sanità calabrese: priorità sotto accusa
Le critiche non si limitano alla cena aziendale. Nel comunicato, Francesco Tallarico e Giovanni Marsala evidenziano altri aspetti preoccupanti del sistema sanitario regionale, definendolo "al collasso". Un esempio emblematico riguarda i pazienti affetti da sclerosi sistemica, costretti a utilizzare un farmaco generico che, secondo la Lega Italiana Sclerosi Sistemica, aggraverebbe le loro condizioni di salute per via degli effetti collaterali. La differenza di costo tra il generico e l’originale è di soli 3,05 euro, un risparmio giudicato irrisorio rispetto al potenziale impatto sulla salute dei pazienti.
La gestione politica al centro delle polemiche
Un ulteriore elemento di critica è rivolto al Presidente della Regione Calabria, che è anche Commissario per la Sanità. La Segreteria di Sinistra Italiana denuncia una gestione ritenuta inefficiente e iniqua, sottolineando come il presidente sia stato tempestivo nell’organizzare un intervento chirurgico presso il Policlinico Universitario di Catanzaro per sé stesso, ma lento nel fornire risposte adeguate alle necessità sanitarie dei cittadini calabresi.
“Il diritto alla salute è compromesso”
Tallarico e Marsala denunciano che i ritardi e le scelte discutibili nella gestione sanitaria regionale compromettono gravemente il diritto alla salute dei cittadini. Nel comunicato si esprime la certezza che i calabresi prenderanno atto dei danni causati dagli attuali rappresentanti politici, bocciandoli definitivamente nelle urne.
Le difficoltà
La vicenda mette nuovamente in evidenza le difficoltà strutturali della sanità calabrese e la percezione di una gestione distante dalle esigenze dei cittadini. Mentre la presunta cena dell’ASP di Crotone ha acceso i riflettori su una spesa che alcuni ritengono inopportuna, resta sullo sfondo un quadro più ampio di emergenze sanitarie irrisolte, che richiedono interventi urgenti e concreti.
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