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Dimissioni sì, ma con un progetto politico e un percorso già definiti. E, soprattutto, no al commissariamento dell’ente, fosse anche per un solo anno. In quella che al momento è ancora soltanto un’ipotesi di fantapolitica - ossia le dimissioni contestuali di almeno 17 consiglieri comunali per arrivare allo scioglimento dell’assise - si inseriscono giorno dopo giorno nuovi elementi (finora teorici) che vanno a piazzare precisi paletti sulle possibili modalità di questa crisi pilotata. Se le forze di opposizione intenderanno andare fino in fondo, lo si dovrà fare pensando a una sorta di sfiducia costruttiva anche se, in questo caso, la nuova proposta dovrà passare per le urne.
Le forze del centrodestra - Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia - sono in attesa di indicazioni da parte dei vertici regionali dei rispettivi partiti. Nessuna iniziativa al riguardo verrà insomma lasciata ai singoli consiglieri. Tutto sarà delineato nell’ambito di una proposta politica alternativa a quella portata avanti dall’amministrazione guidata dal sindaco Nicola Fiorita. La tempistica è ancora tutta da certificare: il prossimo 24 febbraio scadono i termini per le dimissioni che porterebbero al voto a primavera; altrimenti si consegnerebbe il Comune nelle mani di un commissario.
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