
Da “accessorio” infrastrutturale, pure utile ad alcune categorie, a cuore pulsante dell’economia del quartiere marinaro e dell’ampio hinterland costiero e non solo. Per il porto cittadino si profila un cammino impegnativo ma volto al suo potenziamento. Ciò avverrà attraverso interventi che porteranno al completamento di quella struttura che nel 1953 era stata concepita come un porto rifugio e che nel 1972, dopo gli effetti della mareggiata distruttrice di quell’anno, ha poi assunto quei contorni di fondo che l’hanno caratterizzata fino ad oggi.
[caption id="attachment_1526521" align="alignnone" width="300"] Giusi Iemma[/caption]
«Puntiamo a realizzare un porto in grado di essere uno strumento di crescita per l’economia locale ma non solo, anche dell’intero territorio» spiega la vicesindaca Giusy Iemma, titolare delle deleghe all’Urbanistica, allo Sviluppo del sistema portuale e Politiche del mare. I dettagli saranno illustrati domani nel corso della presentazione del progetto dell’intervento in programma. Ampio e lungo è stato il lavoro compiuto finora: tra reperimento e mantenimento delle risorse (i primi 20 mln legati ai Pac) e individuazione delle nuove (attraverso la Regione), per ottemperare alle prescrizioni ministeriali derivanti dalla Valutazione d’impatto ambientale, è trascorso oltre un decennio. Sul piatto ci sono circa 40 milioni da utilizzare per potenziare il porto e armonizzarlo con il quartiere marinaro, anche dal punto di vista viario: si pensi, ad esempio, alla seconda rampa d’accesso.

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