Nove mesi dopo le elezioni amministrative, è la politica il grande assente dall’aula di palazzo “Luigi Razza”. E non perché manchino i simboli dei partiti, sui gruppi consiliari ma per ben altre ragioni. La sensazione, infatti, è che la politica, quella che conta, stia osservando dall’esterno le silenziose trame che gradualmente si tessono dentro l’Aula del palazzo cittadino. E se nel centrosinistra, pur con i dovuti distinguo, poco o nulla sembra cambiato dal momento in cui Enzo Romeo è salito sul soglio municipale, dal lato delle minoranze, la situazione è decisamente in… progress. Sotto la lente c’è la miriade di formazioni civiche o, comunque, non ancora perfettamente allineate. La sensazione, subito dopo le elezioni era stata che Francesco Muzzopappa, in assenza dell’altro candidato perdente, Roberto Cosentino, potesse aggregare diversi consiglieri intorno a sé. A distanza di tempo, invece, gli eletti sono ripartiti in ordine sparso. Il fulcro della discussione è tornato ad essere la possibile area Pitaro. Che va ben oltre Noi moderati, il partito dell’ex consigliere regionale, rappresentato in Aula, da Maria Rosaria Nesci ed anche i due consiglieri di riferimento dello stesso Pitaro, vale a dire Giuseppe Cutrullà e Danilo Tucci, entrambi di Cuore Vibonese. Con Forza Italia in una fase di stallo, la sensazione è che Pitaro possa sfondare oltre i confini della propria “area” rosicchiando, alla lunga, qualcosa alla pattuglia azzurra in Aula. D’altronde, quello appena iniziato sarà un anno fondamentale in vista delle elezioni regionali. E