Poco più di 29mila euro, rateizzati in circa 450 euro mensili, a partire dallo scorso 15 luglio. Sono queste le cifre del debito tributario, tutt’altro che irrisorio, nei confronti del Comune di Vibo, che rischia di mettere seriamente a repentaglio, la permanenza in giunta di un esponente dell’esecutivo, ritenuto tra i fedelissimi del primo cittadino, Enzo Romeo. Del debito, per essere chiari, il 20 marzo scorso erano stati riscossi appena 3.734 euro.
Considerato che per gli assessori si applicherebbe la medesima norma seguita per i consiglieri comunali, i pareri del ministero dell’Interno come pure quelli della Corte di Cassazione sarebbero concordi, in materia, per il componente della giunta finito sotto la lente d’ingrandimento, sarebbe davvero complesso evitare le forche caudine.
La vicenda – è opportuno rimarcarlo – è emersa nella giornata di sabato sulla Gazzetta del Sud, che è andata a capire le ragioni profonde di un’interrogazione, solo in apparenza anomala, presentata, per il question time tenutosi nella medesima mattinata, dalla consigliera comunale di Noi Moderati, Maria Rosaria Nesci.
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