
"Una specie di grande poliambulatorio, senza pronto soccorso e fuori dall’Azienda ospedaliera “Dulbecco”. Ecco cosa Occhiuto e Talerico che chissà perché’ oggi improvvisamente ha cambiato idea, vorrebbero mettere al posto dell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” che era il fiore all’occhiello della sanità calabrese, con reparti che erano ricercati da tutta la regione e anche da regioni limitrofe".
E' quanto afferma in una nota Mimmo Tallini già presidente del Consiglio regionale della Calabria
"Ecco cosa sarebbe la Casa della Salute che vorrebbero mettere a viale Pio X al posto dell’ospedale: una struttura al di fuori degli ospedali per malati cronici e pazienti non gravi che non necessitano di accesso al pronto soccorso. In poche parole, ci si potrà prenotare per un’ecografia o un prelievo, una visita specialistica, una terapia di routine, per un colloquio con gli assistenti sociali e poi basta. Se si avrà bisogno di un pronto soccorso bisognerà andare a Germaneto e un’ambulanza che partirà da Pontepiccolo o dallo Stadio ci metterà nel migliore di casi almeno 20-25 minuti. Per non parlare delle unità specialistiche che solo un grande hub può garantire. A molti in queste ore sta sfuggendo anche un aspetto di non poco conto. L’ipotetica Casa della Salute rientrerebbe nelle competenze dell’Asp e uscirebbe quindi dall’Azienda Universitaria Ospedaliera “Dulbecco” che si trasferirebbe armi e bagagli a Germaneto, lasciando nel più completo abbandono tutta la zona centro nord del capoluogo.
Un disegno che non esitiamo a definire osceno e delittuoso perché rappresenterebbe la resa incondizionata ai poteri dell’Umg che, con la complicità del commissario ad acta per la sanità, diventerebbe dominus assoluto di quel che resta della sanità catanzarese. Pensate poi alla fine ingloriosa che avrebbe tutta la zona centro nord di Catanzaro da via Indipendenza fino a Pontepiccolo, con la chiusura del Sant’Anna ma soprattutto con il ridimensionamento del “Pugliese” a semplice Casa della Salute. Oggi, sia pure sottodimensionato, il “Pugliese” è una specie di “fabbrica” per la città, con le sue centinaia di dipendenti e le migliaia di utenti che ogni giorni vi si recano. Per una casa della Salute basta un decimo del personale per soddisfare un’utenza che sarà necessariamente limitata ai residenti dei quartieri. Un’autentica follia che va assolutamente fermata. E infine voglio dire che i servizi di medicina territoriale dovranno essere assicurati a Catanzaro dalle due Case di Comunità già finanziate dal PNRR e individuate dalla Regione a via Acri e viale Crotone.
I cittadini catanzaresi non avranno difficoltà a capire, sulla base di questi elementi, quale brutto gioco si sta consumando ai danni della nostra città e della nostra sanità".
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