
«Sorprendono le dichiarazioni social, le ennesime, del presidente Occhiuto sul Sin di Crotone rispetto al quale ha deciso di diffidare il Commissario per la bonifica del sito Errigo. Peccato che è stata proprio la Regione Calabria, nel 2024, a modificare il Piano regionale dei rifiuti spalancando così le porte alla possibilità, per Eni, di smaltire pericoloso materiale inquinante di un ex sito industriale all’interno della città». Lo afferma la deputata Anna Laura Orrico, coordinatrice calabrese del Movimento 5 stelle.
«Infatti - aggiunge Orrico - nel marzo del 2024 la Regione Calabria ha approvato un nuovo piano di gestione dei rifiuti nel quale venivano indicati nuovi criteri localizzativi per l'individuazione di aree idonee per gli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti da applicare indifferentemente a quelli urbani e quelli speciali pericolosi. Un vulnus sul quale si è pasticciato e che ha portato alla situazione che stiamo vivendo. Insomma, un’uscita tardiva e strumentale quella del governatore dettata dall’esigenza di poter dire qualcosa sull'onda dell’indignazione per quanto Eni, avallata dal commissario Errigo, sta rifiutando di fare a Crotone venendo meno ai precedenti accordi stipulati su tavoli istituzionali, ovvero una bonifica che assicuri lontano dalla città, e dalla Calabria, i rifiuti speciali». «Occhiuto - sostiene ancora la deputata e coordinatrice regionale del M5s - dovrebbe capire che i calabresi comprendono bene la differenza fra la narrazione della loro terra che continua a veicolare dalla amara realtà con la quale devono invece fare i conti ogni giorno».
Calabrese: "Orrico non sa di cosa parla, con il piano della Regione neanche un chilo di rifiuti in più a Crotone"
“L’onorevole Anna Laura Orrico, come spesso le capita, non conosce l’argomento del quale parla. La realtà è proprio opposta a quella che - ignorantemente - narra la deputata grillina. Proprio grazie al nuovo piano regionale sui rifiuti, approvato nel 2024 - quello precedente risaliva al 2016 - in Calabria non è di fatto possibile aprire nuove discariche né procedere all’ampliamento di quelle esistenti. Questo a prescindere dal trattamento e dallo smaltimento dei rifiuti urbani o da quelli speciali pericolosi. E questa misura ha difeso soprattutto il territorio di Crotone, e i piccoli Comuni del crotonese. Spieghiamola facile facile per chi fa dichiarazioni senza leggere le carte. In Calabria fino a qualche anno fa era possibile costruire nuove discariche seguendo esclusivamente un criterio localizzativo - il ‘fattore pressione discariche comunale’ - riferito al territorio comunale, con un valore limite fissato pari a 110.000 metri cubi di rifiuti per chilometro quadrato. Una maglia troppo larga che in passato ha permesso alcuni eccessi. Per queste ragioni la Giunta ha deciso di intervenire per tramutare quella che era una tutela formale in una tutela sostanziale. Il cosiddetto ‘fattore pressione comunale’ è stato modificato in modo stringente - passiamo dai 110.000 metri cubi di rifiuti per chilometro quadrato al nuovo limite di 70.000 metri cubi di rifiuti per chilometro quadrato - ed è stato introdotto un ulteriore livello di tutela, innovativo rispetto al Piano precedente, con la previsione e individuazione di un ‘fattore pressione discarica areale’. Mentre quello ‘comunale’ è tarato sui confini amministrativi dei singoli Comuni, il ‘fattore areale’ prende in considerazione aree più vaste evitando così una eccessiva concentrazione di discariche nella stessa zona. Queste le linee guida del nostro piano rifiuti. E proprio grazie al cosiddetto ‘fattore areale’ a Crotone non è più possibile né realizzare nuove discariche né ampliare quelle esistenti. Lo ripeto, a prescindere dal trattamento e dallo smaltimento dei rifiuti urbani o da quelli speciali pericolosi: neanche un chilo di rifiuti in più. Andando alla vicenda della Bonifica Eni Rewind a Crotone, forse non tutti sanno che la Sovreco ha un’autorizzazione rilasciata anni fa - molto prima del governo Occhiuto - e dunque precedente all’aggiornamento del Piano approvato nel 2024. Proprio per questa ragione Eni vuole andare avanti in quella discarica, e proprio per questa ragione la Regione ha fatto ricorso al Tar lo scorso agosto e ha diffidato il commissario Errigo qualche giorno fa. Qui, dunque, l’unico vulnus è nella capacità della Orrico di comprendere cosa viene fatto: o non capisce o - me lo auguro per lei - utilizza strumentalmente il tema”.
È quanto afferma in una nota Giovanni Calabrese, assessore all’Ambiente della Regione Calabria.
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