Vibo, la corsa ad ostacoli del sindaco Romeo e il rischio di "Sopravvivere senza governare"
"Sopravvivere senza governare. I partiti nel Parlamento italiano". E' il titolo di un libro del 1978 scritto dal politologo Giuseppe Di Palma. Un titolo che ben si adatta alle vicende politico-amministrative del Comune di Vibo Valentia. A quasi un anno di distanza dalle elezioni comunali che premiarono l'offerta elettorale messa in campo dal centrosinistra e dal candidato sindaco Enzo Romeo, si può iniziare a fare non tanto e non solo un primo bilancio di quanto fatto finora dal primo cittadino e dalla Giunta comunale, ma un primo ragionamento rispetto a questo arco temporale ancora troppo poco limitato, ma già ampio per poter iniziare a compiere un'analisi. E allora, ci perdonerà il lettore per l'estrema semplificazione: ma, come si suol dire, se il buongiorno si vede dal mattino, cara amministrazione di Vibo proprio non ci siamo.
La luna di miele è finita
Nelle prime settimane e nei primi mesi post-elezione il "mantra" di questa nuova amministrazione di centrosinistra guidata dall'esperto Enzo Romeo (primo presidente della Provincia di Vibo nel 1995) è stato quello di dire ad ogni piè sospinto: "Eh ma ricordatevi sempre che veniamo da 15 anni di governo della città a guida centrodestra, ve la dovete prendere con chi ha governato finora accumulando disastri". Una "giustificazione" anche plausibile in più contesti, ma che certamente con il passare del tempo si affievolisce sempre più. La percezione che questa nuova Giunta sta dando alla città e ai cittadini è che ancora si stia vivendo in una sorta di "luna di miele". Ma il tempo scorre inesorabile e le problematiche da affrontare sono molteplici e l'impressione è che il sindaco, nonostante abbia come braccio destro un capo di gabinetto plurilaureato, sia troppo solo. E siamo a neanche un anno dalle elezioni... Alcune cose sono state pensate e realizzate con criterio (vedi le iniziative dello scorso Natale e la valorizzazione dei riti della Settimana Santa), ma nel lungo periodo rischiano di rappresentare il classico ago nel pagliaio.
Un paio di situazioni politico-amministrative gestite in maniera molto negativa
Diciamolo chiaramente: l'amministrazione Romeo dai "casi" Menniti e Talarico ne è uscita e ne esce male. In questo primo arco temporale di amministrazione Romeo le cose più rilevanti sono state quelle relative al concorso per un super esperto, poi terminato male come tutti sanno con un bando ad hoc che ha scatenato infinite polemiche e che alla fine ha dovuto "costringere" il sindaco ad una nomina diretta (legittima, ma discutibile sul piano del merito) di un capo di gabinetto che dovrà affiancarlo nel corso della legislatura: una sorta di plenipotenziario le cui capacità effettive verranno giudicate nel tempo, ma che per ora sta producendo di qua e di là le sue "piccole rassegne social" dai propri profili personali sulla pagina Facebook istituzionale del Comune. E poi c'è l'altro caso relativo all'assessore al Personale Marco Talarico sollevato dalla consigliera d'opposizione Maria Rosaria Nesci: un presunto caso di incompatibilità dovuto ad un debito (peraltro assai sostanzioso) dello stesso membro dell'esecutivo con il Comune. Ora, al di là dei tecnicismi giuridici, resta il fatto inconfutabile che questa nuova "grana" ha prodotto una prima ed importante frattura all'interno della maggioranza con i primi distinguo e con la nascita di un nuovo gruppo consiliare formato da tre consigliere fuoriuscite dal movimento "Progetto Vibo" (Mellea, Satriani e Grimaldi), dall'ex Pd Staropoli e dal "nuovo stratega" di palazzo Luigi Razza, il consigliere Nico Console (eletto con la lista civica "Oltre", con un passato in Forza Italia e nell'Udc) voglioso di provare a fare e disfare come se nulla fosse passando dalla minoranza alla maggioranza in un batter d'occhio sotto la regia di notabili locali e del consigliere regionale Alecci, già in rampa di lancio in vista delle prossime elezioni regionali.
La nascita del gruppo "Democratici e Riformisti"
Ed è proprio la nascita del neo gruppo consiliare che ha già sconquassato la maggioranza guidata da Romeo a preoccupare. E che tutto ciò si sia verificato già a meno di un anno dall'elezione e dalla proclamazione in Consiglio, rappresenta inequivocabilmente un segnale di debolezza per il primo cittadino. Un sindaco che, se da un lato ha più volte affermato di non volersi far tirare dalla giacchetta, deve fare i conti con un'operazione politica non di poco conto nata e agevolata, come evidenziato in precedenza, dal caso Talarico. Un nuovo gruppo consiliare composto da cinque consiglieri che certamente rappresenterà una spina nel fianco per il primo cittadino che ora si trova da un lato con una maggioranza indebolita rispetto a meno di un anno fa e con un'opposizione (mai unita dall'inizio) in cui prende piede prepotentemente l'area Pitaro con il gruppo consiliare "Cuore Vibonese" capace di dire la sua con ben 4 consiglieri: i due eletti originariamente nella lista pitariana, Cutrullà e Tucci, e i due "nuovi": il subentrato in Consiglio Russo e l'ex Forza Italia, Calabria.
Una corsa ad ostacoli
Lavori pubblici: questo il primo problema da dipanare per il sindaco. L'assessore al ramo, Salvatore Monteleone, ha una patata bollente da gestire con una miriade di cantieri (quasi tutti ereditati dalla vecchia amministrazione Limardo). Una situazione francamente molto complessa, ma col passare del tempo occorre cercare di trovare gli imput giusti per provare a risolvere qualche problema di non poco conto. Al di là di come sia stata completata la riqualificazione delle due piazze più importanti della città, meglio conosciute come piazza Municipio e piazza Santa Maria, rimangono aperti diversi e numerosi fronti sui quali l'amministrazione Romeo dovrà mostrare capacità risolutive importanti che non sempre in questi primi mesi sembrano siano palesate. 1. L'enorme cantiere di viale Affaccio con la rotonda (ancora non completata) e con una serie di lavori ancora da fare (lavori iniziati nel settembre scorso). 2. I cantieri del centro città con una serie di lavori che si stanno protraendo troppo nel tempo (piazza Morelli, via Luigi Razza, via Gagliardi). 3. Il cantiere di piazza Salvemini vicino l'ospedale. 4. Il caso del Parco delle Biodiversità sul viale Giovanni Falcone (lavori terminati, sembrerebbe mancare solo il collaudo, ma intanto la popolazione lo frequenta come se fosse già aperto al pubblico). 5. I vari cantieri disseminati nelle frazioni, senza dimenticare il cantiere sul vecchio tracciato della Littorina dove è stato realizzato un muro di contenimento e una staccionata finora.
Cultura, sport, attività produttive: tre deleghe pesanti per un solo assessore
L'altra corsa ad ostacoli è quella che si trova davanti l'assessore Stefano Soriano che si trova in mano una serie pesanti di deleghe: dalle Attività Produttive, allo Sport, fino ad arrivare alla Cultura. Francamente troppo anche per una persona generosa e passionale come Soriano. I temi sul tappeto sono infiniti: una città commercialmente devastata, e meno male che insistono ancora piccoli imprenditori (talora giovani) illuminati che soprattutto nell'ambito del food stanno dando linfa e creatività alla città. Una città in cui ancora non si capiscono bene quali siano i contorni del tanto decantato Parco archeologico: ci attende un'altra estate con i tesori della città caratterizzati da cancelli chiusi e/o nella migliore delle ipotesi di giornate a tema che restano fine a sè stesse? E la cultura? Anche qui nel lungo periodo si dovrà capire realmente Vibo cosa sarà in grado di fare tenendo conto che negli anni la città è riuscita a mettere insieme un patrimonio di idee e di conoscenze davvero rilevante con iniziative molto importanti grazie all'ormai (quasi) defunto Sistema Bibliotecario, al Festival Leggere&Scrivere e alle iniziative legate a Vibo Capitale del Libro. E lo sport? In attesa di capire i tempi relativi alla riqualificazione della piscina comunale, l'amministrazione comunale punta nuovamente sulla realizzazione della tanto agognata pista di atletica in località Maiata.
I parchi e il verde: cosa ne sarà del Parco urbano?
Altro tema parecchio spinoso per la Giunta Romeo. La gestione complessiva del verde pubblico e il caso del Parco urbano. Il grande polmone verde a Sud della città, al netto delle iniziative messe in campo dall'associazione Moderata Durant, vive in uno stato di abbandono. Ormai sono passati 3 anni e mezzo da quando l'allora gestore del Parco decise di abbandonare tutto mettendo fine anticipatamente alla convenzione con il Comune. Da allora solo degrado e incuria: è venuto il momento di capire realmente cosa si vuole fare del Parco urbano da qui ai prossimi anni. Ps. l'elenco delle cose da fare non finisce. C'è il tema relativo all'acqua, alla depurazione, all'edilizia scolastica, al rilancio del porto di Vibo Marina, al rilancio dei quartieri periferici e delle frazioni. Chi più ne ha e più ne metta. L'impressione è che in questi primi mesi di vita l'amministrazione Romeo stia in qualche modo, non vogliamo dire annaspando, ma vivacchiando alla giornata senza un disegno di ampio respiro. Saremmo felici di essere smentiti da qui a breve, vedremo cosa ne sarà rispetto alle tante questioni elencate.