
Non sembra essere più soltanto un rischio quello di uno stallo al porto di Catanzaro. Il cortocircuito sorto a fine 2024 fra la società (al momento ex) concessionaria, Carmar srl, e Comune sul rinnovo della concessione ha di fatto manifestato i suoi effetti più negativi in uno scenario a breve termine. Il «no» del settore Patrimonio all’istanza di rinnovo da parte della società ha retto davanti al Tar che, difatti, non ha concesso la sospensiva chiesta da Carmar.
L’azienda crotonese sta ora valutando con i suoi legali il da farsi, se proporre appello al Consiglio di Stato verso l’ordinanza del Tribunale amministrativo, ribadendo che a suo avviso le criticità (sollevate dalla Guardia costiera a novembre scorso) che hanno spinto l’ente a rigettare la richiesta di rinnovo della concessione sarebbero state superate.
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