
Lamezia Terme è stato il comune più importante della Calabria chiamato al voto nella tornata elettorale delle amministrative che si è tenuta domenica e lunedì scorsi. Per ragioni demografiche (Lamezia è la quarta città della Calabria) e strategiche (Lamezia è il polo centrale non solo dell'area centrale della Calabria, ma di tutta la regione con la presenza dell'aeroporto, della più importante stazione ferroviaria, dell'autostrada), Lamezia assume un ruolo baricentrico e chi vincerà le elezioni al turno di ballottaggio avrà il difficile compito di mettere sul piatto della bilancia queste peculiarità per cercare di risollevare la città da un declino sempre più marcato negli ultimi anni.
Il dato politico: Murone non sfonda (ma il Consiglio sarà di centrodestra) Lo Moro sottotono, Bevilacqua ago della bilancia
Mario Murone, candidato del centrodestra, ha racimolato oltre 15600 voti. Ma molti di meno rispetto alle liste che lo sostengono: il noto avvocato, sponsorizzato fortemente dal leader di Noi Moderati Pino Galati, ha preso quasi 2300 voti in meno rispetto agli schieramenti (sei liste) che lo hanno sostenuto. Il dato in percentuale lo vede al 44%, mentre le liste oltrapassano la soglia del 50% raggiungendo oltre il 52%. Ciò significa un dato certo: la maggioranza dei nuovi consiglieri comunali lametini sarà a trazione centrodestra. Ora bisognerà capire se Murone avrà la forza per provare a sfondare al secondo turno e cercare di mantenere il comunque cospicuo vantaggio sulla sua competitor, la candidata di centrosinistra Doris Lo Moro. Quest'ultima, già sindaca, deputata e assessora regionale, si è fermata al 31,7% (11276 voti, 4360 voti in meno rispetto a Murone). La Lo Moro ha già detto di non guardare molto quelle che sono le percentuali, ma obiettivamente si trova davanti ad una montagna da scalare. Gongola Gianpaolo Bevilacqua: il candidato "terzopolista" ha frenato i sogni di una vittoria al primo turno del centrodestra e ora tutti dovranno fare i conti con lui. Ha varcato la soglia del 24% ottenendo 8585 voti e certamente rappresenta l'ago della bilancia in vista di un ballottaggio che si preannuncia infuocato anche perchè bisognerà se e come si ricomporrà la frattura tra lo stesso Bevilacqua e la coalizione di centrodestra nella quale Forza Italia ha arrancato dietro Fratelli d'Italia, Noi Moderati e quasi pareggiata nei numeri anche dalla Lega vista la presenza sul territorio del deputato salviniano Domenico Furgiuele.
Il dato delle liste: il centrodestra è sopra il 50%, ma i partiti singolarmente prendono meno del "sindaco del popolo"
Fa impressione ragionare sui primi dati relative alle liste. Se il centrodestra sorride per aver varcato a livello di coalizione il 50%, il dato delle liste singole non fa felice tutti gli schieramenti in campo. La lista più votata del centrodestra è quella di Fratelli d'Italia con 3726 voti, al secondo posto ottimo risultato di Noi Moderati con 3589 preferenze, terzo posto per una Forza Italia che non riesce a sfondare racimolando solo 3093 voti (nell'universo dei berlusconiani bisogna poi tener conto dei voti conquistati dalla lista Calabria Azzurra), meno di 100 preferenze rispetto alla Lega. Più indietro le altre liste. A sfondare il muro dei 4mila voti in valore assoluto è la lista Gianpaolo Bevilacqua sindaco del popolo che conquista 4161 preferenze pari al 12,14%. Meglio in termini di numeri fa solo il Partito democratico che è la lista più votata in assoluto con 4755 voti, pari al 13,87%. Male il Movimento Cinque Stelle che non va oltre il 3,12% pari a 1068 voti.
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