
Una pioggia di miliardi - 18,5 a voler essere precisi - investiti dal Ministero delle Infrastrutture in Calabria. «Non ha precedenti nella storia italiana», assicura Matteo Salvini, arrivato da queste parti per alzare il sipario sulla campagna elettorale di un’ambiziosa Lega. Toni enfatici, utili per caricare le truppe del Carroccio, meno per far credere a chi osserva con il necessario distacco di essere davanti ad una svolta.
Il vicepremier sottolinea lo stanziamento di quasi 4 miliardi per la Statale 106 jonica, “dimenticando” però di specificare cosa ne sarà del tratto a sud di Catanzaro e fino a Reggio Calabria; parla dell’autostrada A2, ma per il solo ammodernamento del tratto Cosenza-Altilia, come confermato dal commissario di governo Claudio Andrea Gemme, sono necessari 3 miliardi; annuncia la progettazione dell’Alta velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria. Una novità, ma senza certezze: troppi gli annunci finora ascoltati su quest’opera, altrettante le attese deluse. Ad oggi, stando ai documenti ufficiali e pubblici, non esiste (se si esclude il raddoppio della galleria Santomarco Paola-Cosenza) un tracciato dell’Alta velocità al di sotto di Praia a Mare. Quanto alla Traversale delle Serre - citata sempre ieri da Salvini e progettata negli anni Sessanta per collegare Soverato a Tropea -, siamo ancora di fronte a un ginepraio di tratti a metà, cantieri sospesi e ricorsi amministrativi in corso. Dal 1966 ad oggi sono stati aperti poco meno di 40 chilometri sui 58 complessivi della dorsale.
Resta sullo sfondo il progetto del Ponte dello Stretto. Opera futuristica, determinante per avvicinare ancora di più la Sicilia alla Calabria. Ma “depotenziata” se non verrà circondata da una rete di infrastrutture degne di questo nome.
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