Disorganizzazione sostanziale: è la locuzione più appropriata per descrivere la situazione in cui versa l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, alle prese non solo con la forte carenza di personale sanitario, ma anche con le gravi criticità nell’espletamento delle funzioni amministrative e nella gestione dei servizi. I beninformati riferiscono, infatti, che negli uffici dell’Asp vibonese non sempre si riesce a portare a termine le attività burocratiche, riscontrando problemi a evadere anche le istanze più semplici... E così, le pratiche da espletare si accumulano, rimanendo spesso inevase. Il recente concorso per il reclutamento di figure amministrative ha dato nuova linfa, con l’assunzione di molti giovani che l’ex commissario Antonio Battistini ha scelto di inserire anche in posti strategici, quali distretti e direzioni, proprio per smuovere un po' la situazione. Una scelta importante, ma non sufficiente a colmare le annose lacune gestionali, che di fatto mandano in tilt gli uffici aziendali. In tale atavico quadro, spesso si è costretti a ricorrere all’esternalizzazione dei servizi, proprio perché l’Asp, dal suo interno, non riesce a espletare i compiti che le competono. La prospettiva dello stesso Battistini, rimarcata nei giorni scorsi dal commissario regionale ad acta alla sanità, Roberto Occhiuto, di ovviare al caos della farmacia territoriale (nonostante il presidio conti di un numero di dipendenti adeguato) affidandone la logistica a Poste Italiane è solo l’ultimo degli innumerevoli ricorsi a terzi per garantire la funzionalità di alcuni servizi. Affidamenti che costano all’Asp vibonese fior di quattrini, ma di cui sembra non potersi fare a meno.