
L’umanizzazione delle cure è l’obiettivo del progetto formativo promosso dall’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco” e dall’Università Magna Graecia di Catanzaro dedicato alla figura dell’infermiere di cura (Caring Nurse). Un’iniziativa, attivata dalla Regione Calabria, per rispondere alle esigenze di assistenza che mette al centro il paziente tenendo conto dei bisogni del malato e di quelli dei familiari. Alla giornata di formazione, svoltasi nell’Ateneo di Catanzaro, sono intervenuti i promotori dell’iniziativa che hanno coinvolto qualificati esperti del settore dell’assistenza al fine di offrire una panoramica esaustiva sulla figura dell’ infermiere di cura che riveste un ruolo strategico nella comunicazione e nella relazione con i pazienti e i loro familiari, in particolare nei Pronto Soccorso e in contesti ad alta criticità.
In apertura dell’evento, la dott.ssa Simona Carbone, commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Dubecco”, ha dichiarato: “È un’opportunità importante per la nostra Azienda ospedaliero-universitaria e ringraziamo per questo percorso formativo l’Università di Catanzaro e la professoressa Patrizia Doldo. Non si tratta di una nuova figura ma, nello specifico, di una nuova funzione che viene affidata agli infermieri per migliorare il servizio assistenziale nell’ottica dell’umanizzazione delle cure, grazie all’acquisizione di competenze comunicative e relazionali nei confronti del malato e dei familiari”.
“Questo progetto – ha evidenziato la professoressa Patrizia Doldo, presidente del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro - è già esistente in Calabria, voluto dal presidente Occhiuto, ed è stato sviluppato grazie alla sinergia virtuosa tra l’A.o.u. “Dulbecco” e la nostra Università, guidata dal magnifico rettore prof. Giovanni Cuda. Il percorso è finalizzato all’umanizzazione delle cure nei pronto soccorso e offre la possibilità al personale infermieristico di sviluppare competenze specifiche per una presa in carico del paziente e dei familiari che tenga conto delle esigenze di cura a 360 gradi. Nell’attività di formazione abbiamo coinvolto tutte le unità operative dell’azienda ospedaliera universitaria, nell’ottica della piena integrazione e della formazione di qualità, con l’obiettivo di offrire un’assistenza qualificata in termini di cure, empatia e comunicazione”.
“Questo progetto di formazione – ha sottolineato il professore Andrea Bruni, docente di Anestesia e Rianimazione dell’Umg - risponde alle esigenze, in termini di umanizzazione, rilevate in particolare nei dipartimenti di emergenza. Sentiamo molto spesso parlare di violenza sui sanitari e il caring nurse è sicuramente utile anche per prevenire questi casi andando a potenziare tutti gli aspetti comunicativi nell’ambito delle cure. Questo progetto è attivo negli hub calabresi e già dai primi dati che abbiamo a disposizione si registra un calo di casi di aggressione sul personale sanitario e un aumento del livello di soddisfazione nelle cure”.
Con l'obiettivo di fornire supporto emotivo, ascolto, rassicurazione e orientamento, migliorando la qualità dell'assistenza e riducendo l'ansia e la conflittualità nei contesti di cura, nel progetto sono state coinvolte le unità operative di Cardiologia, Geriatria, Medicina, Pneumologia, Neurochirurgia, Rianimazione, Terapia intensiva cardiologica dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco”, nei presidi “Mater Domini” e “Pugliese-Ciaccio”, e lo Spoke di Lamezia Terme.
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