Nonostante il forte vento in centinaia ( numerose le persone giunte dal circondario e i vacanzieri che hanno scelto complice il lungo ponte di trascorrere le festività pasquali a Filadelfia), hanno preso parte al secolare rito della “Cumprunti”, svoltosi in piazza Mons. Serrao cuore della città. Una tradizione che si rinnova puntualmente anno dopo anno dove il sacro si mescola con il profano; cinque le statue coinvolte nella rappresentazione. Quella di San Giovanni detto “ u minzugnaru” perché quando annuncia alla Madonna che il Cristo è risorto inizialmente non viene creduto, dell’ Addolorata, della Maddalena a cui spetta il compito di verificare la veridicità di quanto dice San Giovanni per poi riferirlo alla Madonna , e del Cristo Risorto. Dopo un via vai che dura circa mezz’ora la statua della Madonna portata a spalla dai fedeli, percorre con passo incerto e cadenzato la distanza che intercorre tra la traversa della chiesa di San Teodoro e il centro di piazza Mons. Serrao, perché ancora incredula e sconvolta dal dolore. Giunta a metà della piazza, la madre di Gesù, scorge il figlio risorto che l’attende. A questo punto la Madonna inizia una corsa sfrenata , giunta al cospetto del figlio le cade il vestito del lutto e le rimane rimane quello colorato a festa. Un forte applauso accompagnato da una marcia festosa della banda cittadina , accompagna le statue in chiesa dove il parroco celebra la Santa Messa.