Un messaggio di speranza per il Meridione è stato lanciato da Pino Aprile, giornalista e scrittore di chiara fama, durante il convegno “Il Sud si salverà?”, tenutosi sabato sera a Monterosso Calabro su indizione della Pro loco e del suo presidente Domenico Capomolla, in collaborazione con il Comune di Monterosso e con l’Unpli regionale. Decise risposte al quesito che ha titolato l’evento sono state date da Aprile, attraverso fatti di cui ha avuto esperienza diretta nella sua attività di cronista. "Ciò che negli ultimi anni sto riscontrando nella gente meridionale - ha affermato Pino Aprile - è la consapevolezza. Consapevolezza dell’identità, delle ricchezze, delle potenzialità e dei valori che caratterizzano il Sud e che per secoli sono stati annientati. E, soprattutto, consapevolezza che solo “i vinti”hanno il potere di cambiare le cose". A tal proposito, Aprile ha addotto ad esempio ciò che sta vivendo Scampia, territorio tristemente noto per l’alto tasso di criminalità, che da qualche anno sta rinascendo. Coordinate dal dottor Soccorso Capomolla, molte personalità calabresi hanno dialogato con l’illustre giornalista, assumendo varie posizioni rispetto al tema trattato. Sulla stessa linea di Aprile si è collocato l’imprenditore Pippo Callipo, che incarna quella Calabria onesta e produttiva. "Non sono un caso - ha spiegato Callipo -, ma la testimonianza che il Sud ce la può fare". Opinioni pessimistiche sono state espresse da Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario vibonese, il quale ha sottolineato l’importanza della cultura e del senso civico in un processo di riaffermazione del Meridione: cultura e senso civico verso cui i calabresi appaiono disinteressati. Non tutto è perduto secondo lo scrittore Mimmo Gangemi, il quale, rimarcando la differenza tra sconfitti (coloro che hanno ancora speranza di rifarsi) e vinti (coloro i quali sono del tutto sopraffatti), considera attualmente i meridionali come sconfitti. Altri interventi di riferimento culturale sono stati proposti dall’antropologo Pino Cinquegrana e dallo storico Giacinto Namia. Attenta la platea, coinvolta nel dibattito. Tanti i giovani presenti, i quali hanno dimostrato di allinearsi al pensiero di Pino Aprile e di credere con fermezza nel riscatto del Sud. La serata si è conclusa con la consegna ad Aprile del premio “Villa delle Rose per la Cultura”, mentre gli altri ospiti sono stati omaggiati con lamine in rame, raffiguranti il borgo di Monterosso, realizzate dall’orafo Pietro Topia.