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Fauna selvatica, l'allarme del Wwf: "Necessario un centro di recupero a Vibo"

Civette

Per la legge italiana la fauna selvatica è  “patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale”. Di fatto però, se non ci fossero i volontari del WWF e di altre associazioni , almeno in Calabria, ogni sorta di animale selvatico, dai rettili ai mammiferi, per non parlare delle numerose specie di uccelli, sarebbero destinati a morire miseramente.

Che si tratti di colpi di fucile sparati dal solito bracconiere o di collisioni con automobili, di tossinfezioni alimentari o di elettrocuzioni,  prima o poi le segnalazioni giungono agli attivisti dell’associazione ambientalista che devono superare non poche difficoltà di ordine logistico ed economico, per poter trarre in salvo i tantissimi esemplari feriti o in difficoltà, utilizzando i propri mezzi e a proprie spese. Queste settimane sono poi caratterizzate dal ritrovamento di numerosi nidiacei caduti dal nido, per cui si rende necessario un lungo periodo di svezzamento, con il tipo di alimentazione adatto per ogni specie e rispettando i tempi delle cure parentali prima dell’involo, sottoponendo i volontari ad impegno del tutto gravoso.

"Solo in questo mese – segnala Pino Paolillo, responsabile del Settore Conservazione del WWF Vibonese - abbiamo recuperato, anche da fuori provincia, allocchi, civette, un’intera nidiata di barbagianni, 2 gabbiani reali, un Falco lodolaio, merli, 6 rondoni, una poiana, una rara Rondine montana e abbiamo risposto a richieste di intervento  per ritrovamenti di testuggini terrestri e palustri, tartarughe marine, diversi nidiacei  ecc.. Purtroppo la distanza dai centri di recupero di Catanzaro o di Messina rende a volte problematica e onerosa la consegna in tempi brevi,  necessari per assicurare agli animali l’opportuna tempestività degli interventi terapeutici, a tutto discapito degli animali stessi. Le difficoltà si sono acuite anche in seguito all’abolizione della Polizia Provinciale che in molte occasioni aveva perlomeno assicurato il recupero in provincia e la consegna al WWF degli animali feriti. Tale stato di cose - denuncia Paolillo - non è più sostenibile: non possono più essere i semplici cittadini volontari a sostituirsi agli organi e al personale deputato per legge alla tutela della fauna selvatica, per cui è urgente che si attivino tutte le iniziative per dotare anche la Provincia di Vibo di un efficiente centro di recupero della fauna selvatica, che preveda l’utilizzo di medici veterinari e l’organizzazione di un sistema di recupero sul territorio e di consegna al centro stesso”.

Al riguardo basti ricordare, come opportunamente evidenziato in un recente convegno organizzato proprio dall’ordine dei Veterinari a Vibo, che il contatto, il recupero, il trasporto e le cure degli animali selvatici, richiedono il rispetto di particolari norme comportamentali,  igieniche e l’impiego di mezzi e attrezzature che solo un’organizzazione pubblica è in grado di garantire.

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