La nuova nonnina di Capistrano ha compiuto cento anni di età. Si tratta di Aida Mesiano vedova Chimirri attorno alla quale si sono riuniti, con le rispettive famiglie, i suoi sei figli Domenico e Luigina che vivono a Capistrano, Isella, Lina, Delfina e Bruna che, rispettivamente, vivono a Melbourne, San Nicola da Crissa, Milano e Cherasco. Aida dai conclamati modi gentili e riservati, ancora vivace ed energica, ha desiderato che a festeggiarla, nella sua abitazione, ci fossero solo i propri familiari e gli amici più intimi. Allo spegnimento della candelina dei cento anni sulla torta e al taglio della stessa erano presenti anche l'assessore Vito Pirruccio ed il sindaco Marco Martino, che ha rivolto alla neo nonnina un affettuoso saluto a nome dell'amministrazione comunale, della collettività e suo personale, provvedendo a consegnare una pergamena con la quale vengono esaltate le particolari doti che hanno contraddistinto la nonnina come "figlia, sposa e madre esemplare, donna meravigliosa, discreta, riservata, ricca di valori umani e morali". "Avevamo chiesto – ha evidenziato il sindaco Martino- di organizzare una pubblica festa per onorare un evento così bello e straordinario, ma Aida, coerente con la sua innata riservatezza e delicatezza, ha voluto festeggiare con l'affetto dei suoi familiari e di pochi intimi ed antichi amici". Alla nonnina sono pervenuti centinaia di auguri e congratulazioni sia sui social dei figli sia per telefono sul quale hanno sempre ascoltato la voce di Aida a ringraziarli. Sui social hanno ringraziato i figli e in modo particolare la figlia Bruna che ha scritto. "Mamma ringrazia commossa e di cuore l'intera amministrazione comunale e tutta la collettività". La nonnina Aida è particolarmente nota e stimata in paese, e non solo, per avere sempre permesso (fornendo anche la corrente elettrica per gli altoparlanti) agli oratori di tutti i partiti di comiziare dal balcone esterno della sua casa sita in Piazza Renoir, per avere aperto e gestito assieme al marito il primo bar del paese e per avere accolto in casa tutti per assistere alle trasmissioni televisive serali negli anni 1950/1960 quando solo poche famiglie avevano il televisore.