Il bel tempo favorisce la festa e ancora una volta migliaia di fedeli invadono Nicotera Marina per assistere alla processione della statua della Madonna prima per le vie del paese e poi in mare. Un rito che puntualmente si rinnova, uno spettacolo senza eguali che, come al solito, coinvolge pescatori, cittadini, turisti. Tanta, tantissima gente che arriva non solo dal comprensorio nicoterese, ma da tutti i centri del Vibonese e, soprattutto, dai vicini comuni della Piana di Gioia Tauro. Aria di festa che invade strade e vicoli sin dalle prime ore del mattino, mentre le note della banda musicale si levano alte spargendo serenità e allegria. Poi la celebrazione della santa messa e l’avvio della processione. La statua dell’Immacolata, portata a spalla da pescatori e fedeli, lascia la chiesa e lentamente attraversa il paese, raggiunge l’arenile ed entra in mare al grido di “Viva Maria” in un tripudio gioioso, con musica e spari di fuochi d’artificio. L'emozione pervade tutti. Sulla battigia si forma un lungo muro umano; tutti premono per salutare l'Immacolata; in tanti s’infilano in mare dando vita ad uno spettacolo d'impareggiabile intensità. Di pomeriggio, i festeggiamenti civili mettono al centro il mercatino artigianale, i giganti, uno splendido presepe e lo spettacolo serale sul sagrato antistante la chiesa dell’Immacolata. Secondo la leggenda, risalente alla fine dell’Ottocento, nel corso di una violenta tempesta, l’equipaggio di una nave, che passava al largo del litorale nicoterese, per non soccombere agli assalti delle onde, si liberò del proprio carico buttando a mare tutte le merci che aveva a bordo tra cui la statua dell’Immacolata. La stessa, trasportata dalle correnti, si arenò sulla spiaggia antistante Nicotera Marina; i pescatori la raccolsero e la portarono nella zona più interna e sicura dell’abitato, erigendo sul posto una chiesa, che la potesse accogliere e proteggere. Nel 1894, un terremoto distrusse la chiesa lasciando al suo posto solo la statua dell'Immacolata. Uno sorta di miracolo che spinse mons. Lacquaniti ad erigere una nuova chiesa col contributo dei fedeli e dell’intero episcopato calabrese. Il ritrovamento della statua sulla battigia viene posto a fondamento di un rito che ogni anno si ripete e richiama a Nicotera Marina migliaia di fedeli.