L’oasi dell’Angitola si conferma come prezioso scrigno di biodiversità. Come comunicato stamane dal Wwf Vibo Valentia, nei pressi del lago è stata attestata la costante presenza della “Brachythemis impartita” o “Frecciascura fasciata”, libellula di origine africana rarissima nell’Italia continentale (finora, infatti, era nota solo in Sicilia e in Sardegna).
Il primo avvistamento della libellula risale all’agosto 2015, da parte di cinque entomologi pugliesi in visita nell’oasi; la scoperta venne pubblicata nel 2017 su una rivista scientifica di nicchia, a testimonianza dell’importanza del fatto. Indipendentemente dagli avvistamenti dei ricercatori pugliesi, Giuseppe Paolillo, storico esponente del Wwf , durante le sue consuete escursioni nei sentieri dell’Angitola, riuscì a fotografare sia il maschio che la femmina di questa rarissima specie e, ad oggi, afferma con certezza la stabile presenza della frecciascura fasciata all’interno dell’oasi.
Lo stesso Paolillo, nell’ottobre scorso, ha avvistato un esemplare della stessa specie anche nei pressi delle dune di Pizzo Calabro.
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