Il rispetto dell’ambiente, cha rappresenta un bene assoluto da preservare con cura amorevole, è stato al centro della quindicesima edizione della giornata per la custodia del creato, promossa dalla diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. L’evento che ha avuto come filo conduttore il tema “Vivere in questo mondo, con sobrietà, con giustizia e con pietà” quest’anno si è svolto presso l’ex foro boario di Mileto. L’occasione è stata utile per riflettere - in un periodo particolarmente difficile ancora segnato dal Coronavirus - sullo sfruttamento feroce di alcune risorse con ricadute negative che hanno creato nel mondo e in particolare nelle periferie più emarginate nuove povertà e nuove ingiustizie sociali. Un riflessione sulla scia anche delle parole di Papa Francesco per il quale “se ci prendiamo cura dei beni che il Creatore ci dona, se mettiamo in comune ciò che possediamo in modo che a nessuno manchi, allora davvero potremo ispirare speranza per rigenerare un mondo più sano e più equo”. Ed anche del patriarca ortodosso di Costantinopoli Bartolomeo I per il quale “la posta in gioco non è più la qualità, ma la conservazione della vita sul nostro pianeta” dove giorno dopo giorno si assiste “alla distruzione dell'ambiente naturale, della biodiversità, della flora e della fauna, e all'inquinamento delle risorse acquatiche e dell'atmosfera”. All’evento sono intervenuti il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo, il prof. Silvio Greco, esperto nel settore della tutela dell’ambiente, il direttore diocesano della salvaguardia del creato don Piero Carnovale, il sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano, il protopresbitero Greco Ortodosso p. Vincenzo Lorizio e il direttore diocesano dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso don Bruno Cannatelli. Tra i presenti anche i sindaci di Vibo Valentia, di Filandari e di Francica e numerose associazioni ambientaliste del Vibonese. Dall’incontro è emerso in maniera forte e chiara che per salvare l’ambiente dagli assalti sconsiderati di chi pensa solo al profitto e dalle assenze della società ognuno di noi è chiamato a recitare nel suo piccolo la sua parte.