Si va verso la modifica dello statuto della Fondazione di Natuzza Evolo e nello stesso tempo verso l'approvazione della convenzione per la gestione della chiesa della Villa della Gioia. Due questioni che per oltre tre anni hanno creato tra la Curia di Mileto e l'organizzazione umanitaria divisioni a non finire, fino all'intervento diretto del Vaticano che attraverso una complessa trattativa, condotta, per conto di Papa Francesco, dal cardinale Beniamino Stella, l'estate scorsa ha portato ad un primo accordo di massima tra le parti. Il primo atto è stata la revoca il 27 luglio 2020 da parte del vescovo Luigi Renzo dei divieti di culto nei confronti della Fondazione. Ed oggi giunge anche la notizia dell'avvenuta convocazione dell'assemblea dell'ente morale per il pomeriggio del 13 dicembre (ore 15) con all'ordine del giorno: “La discussione e l'analisi dei testi pervenuti dalla Congregazione per il Clero, contenenti modifiche allo statuto e al regolamento per la elezione del Cda, nonché la convenzione tra Fondazione e Diocesi circa l'uso della chiesa: deliberazioni in merito”. La convocazione ai soci, decisa nella riunione del Cda del 14 novembre, sarà già recapitata nella prossime ore. Nel carteggio sono stati inseriti i documenti «elaborati - afferma il presidente Pasquale Anastasi - di concerto con il Pontificio Consiglio dei Testi legislativi, con la Congregazione per il vescovi e con il personale contributo di vescovi prudenti a conoscenza della vicenda» e che «raccolgono le attese della Santa sede». Per Anastasi si tratta «di testi equilibrati e ragionevoli, rispettosi delle prerogative del governo pastorale del vescovo e attenti alle legittime attese della Fondazione». Riguardo alle modifiche dello statuto i punti principali riguardano il tanto dibattuto testamento spirituale di Natuzza il cui testo integrale prima riportato all'articolo due viene spostato nell'appendice collocata in calce allo statuto stesso che «racchiude - scrive il vicepresidente Vincenzo Trungadi nella nota allegata alla convocazione - in maniera più approfondita rispetto al passato i principali momenti della vita di Natuzza e della Fondazione». Un alto punto centrale del nuovo statuto riguarda la chiesa, la cui gestione economica, nonché la manutenzione rimangono all'ente morale, mentre la cura liturgica e pastorale è affidata alla Diocesi. Il resto viene affidato al disciplinare in cui si stabilisce che il «rettore è di nomina vescovile nei primi due anni» per «libero conferimento del presule». Decorso però tale periodo è «riconosciuto» alla Fondazione «il diritto alla presentazione». In buona sostanza come spiega il vicepresidente Trungadi, in futuro la nomina avverrà nell'ambito di «una terna di sacerdoti della Diocesi», indicata dalla Fondazione. In entrambi i casi si tratterà di sacerdoti che «condividono notoriamente la testimonianza di fede e di vita cristiana di Natuzza». La parola passa adesso all'assemblea dei soci. Un “registro”per i partecipanti Un'altra modifica dello statuto riguarda l'aggiunta che la Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” verrà «dotata di personalità giuridica privata, sia in ambito canonico che in ambito civile». Un'ulteriore novità è che in seno alla Fondazione sarà anche istituito il “registro dei partecipanti”, di cui potranno far parte, previo parere favorevole del Cda e dell'assemblea di soci, quanti abbiano partecipato o contribuito economicamente alla iniziative dell'ente morale.