«La città di Catanzaro deve colmare un gap vergognoso: tutte le strade sono intestate a uomini ma le donne sono sconosciute o quasi. In città solo cinque sono le strade che ricordano figure femminili: Via Contessa Clemenzia, Via Lucrezia Della Valle, Via Maria Elia Pignatelli, Via Anna Bona Barbieri, Via Giuditta Levato. Pertanto, propongo che si faccia una rivisitazione della situazione inserendo le eccellenze femminile individuando una più dignitosa intestazione alla grande storica dell’arte la scrittrice Maddalena Barbieri: ». Lo ha affermato la coordinatrice per il Sud dell’Ande (Associazione nazionale donne elettrici), Marisa Fagà, intervenendo all’iniziativa che si è tenuta nella sala Concerti del Comune di Catanzaro sul tema: "8 marzo 2021 le Grandi della nostra storia". La Fagà ha anche presentato una serie di illustre donne alle quali potrebbero essere intitolate le vie del capoluogo: Carlotta Orlando (fondatrice dell’Ande), Carmela Borello, Mery Cefali (imprenditrice agricola), Giovanna De Nobili (poetessa), Natuzza Evolo, Chiara Lubic (fondatrice del movimento Focolarini), Annamaria Longo (politica), Maria Grandinetti Mancuso (pittrice), Maria Innocenza Macrina (fondatrice di Villa Betania), Nina Tallarico (medico – partigiana), Giusi Verbaro (poetessa). Per illustrare i curricula delle eccellenze femminili sono intervenute Giusi Possidente, Mery Cefaly, Maria Teresa Laurito, Ave Muscolo, Elena Bova, Marisa Macrina, Rosa Spina, Maria Adele Teti.
Il ricordo di Maddalena Barbieri
In apertura dei lavori, Marisa Fagà ha ricordato la scrittrice Maddalena Barbieri: «Desidero dedicarti questo nostro otto marzo nel tuo stile e rigore, in semplicità con poche parole che vorremmo che si trasformassero in fatti, come era tuo costume. Hai scelto di andar via in punta di piedi, accompagnata dalle nostre intime e silenziose preghiere. Oggi, cara Maddalena sei qui con noi nella porta accanto dove hai più volte raccontato la storia della nostra città che hai amato profondamente e delle donne per l’affermazione dei loro diritti tanto ti sei spesa con la tua scrittura e con il tuo particolare attivismo e non solo nell’impegno associativo. Ricordo perfettamente la dedica del libro “Voci e volti di donne”: “Offro questo mio lavoro alle donne che sorrette dalla fede nella speranza e nella costanza, hanno, con voce ferma ma sommessa, cercato, ascoltato, imparato, amato e difeso la verità. Cara Signorina, perché cosi amava chiamarti il prof Nicola Siciliani De Cumis per la tua particolare attitudine di essere insegnante e insieme apprendista dei propri allievi a cui hai inculcato la passione di ricercare ed amare la libertà, alimentando la speranza. Grazie cara amica, sei stata preziosa per noi, per Catanzaro e per i tuoi allievi. Ci lasci una straordinaria eredità, faremo del nostro meglio ed oggi siamo qui per dare continuità alla bellezza del tuo fare, cercheremo di fare tesoro della tua eccellente testimonianza con l’augurio che la nostra iniziativa sia una goccia di rugiada per la storia della nostra città».
Il vicesindaco
All’iniziativa dell’Ande è intervenuta il vicesindaco Gabriella Celestino. “L’amministrazione comunale – ha detto la Celestino - ha inteso accogliere l’appello rivolto dall’Associazione nazionale donne elettrici, sezione di Catanzaro, volto a celebrare la memoria di tante donne che hanno lasciato il segno nella vita sociale e professionale della nostra città e non solo. I profili suggeriti dall’Ande saranno consegnati alla commissione toponomastica di Palazzo de Nobili con l’obiettivo di individuare, qualora disponibili, delle strade o degli spazi pubblici da intitolare a queste figure femminili di grande rilievo. Ringrazio l’Ande e la sua presidente, Marisa Fagà, che rappresenta un riferimento costante per l’impegno e l’attivismo dimostrati sul campo”, ha evidenziato il vicesindaco. “L’imminenza della giornata di festa rappresenta soprattutto l’opportunità per mettere in rilievo alcuni dati drammatici che riguardano le donne nel nostro Paese e che, purtroppo, continuano a passare in sordina. Negli ultimi mesi, complice la crisi causata dall’emergenza covid, sugli oltre 100mila posti di lavoro persi in Italia, 99 mila riguardano le donne. Numeri preoccupanti su cui è necessario aprire una riflessione ai più alti livelli istituzionali per porre un freno alla disoccupazione e alla inattività femminile nel mondo del lavoro. Oggi più che mai, bisogna attenzionare questa problematica a livello politico e istituzionale. Vogliamo, insieme all’Ande – ha concluso Celestino - sensibilizzare il Ministero delle Pari opportunità affinché si mettano in pratica iniziative serie e concrete per contrastare le disparità di genere che continuano a riflettersi negativamente, nel privato dove le donne, unicamente in Italia, sono sottopagate e senza tutele”.