Sono 12mila i musulmani nella provincia di Catanzaro. Di questi, 2mila risiedono nel capoluogo. Provengono da diverse parti del mondo: Marocco e Maghreb in generale, poi Bangladesh, Pakistan, Senegal, Sudan, Iraq, Costa d’Avorio e tanti altri. La comunità catanzarese è composta soprattutto da donne e bambini, solo il 35% circa sono uomini. Quanto ai lavori che svolgono, alcuni di essi sono arrivati in Italia con titoli professionali: medici e ingegneri, soprattutto. La maggior parte lavora nel settore edile, però. Mentre le donne che lavorano fanno le baby-sitter o assistono gli anziani. Una presenza sempre più consistente per quella che è una realtà, sociale, culturale e non solo religiosa, in continua evoluzione. Per conoscerla meglio abbiamo incontrato Khalid Elsheikh, Imam della comunità islamica catanzarese, e Antonio Carioti, che da qualche anno ha cambiato il proprio nome in Omar dopo la conversione all’Islam e che dalla comunità è stato scelto come presidente dell’associazione “Dar Assalam” (“La casa della pace”). «Non ci sono mai stati episodi di violenza o intolleranza nei confronti dei musulmani - spiega Elsheikh - anzi, la convivenza è molto tranquilla e reciprocamente rispettosa». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro