La pandemia impone pesanti restrizioni, ma non ferma la fede verso la Madonna del Soccorso, co-patrona di Monterosso Calabro. Per il secondo anno consecutivo la festa si sta svolgendo in maniera limitata, secondo le norme di prevenzione sanitaria. La celebrazione di inizio della Novena ha avuto luogo nel piazzale antistante alla chiesa matrice, seguendo rigorosamente le regole di distanziamento sociale; la sacra effigie della Madonna non è stata portata all’esterno come di consueto, ma è stata semplicemente avvicinata alla porta d’ingresso della chiesa. Domani, giorno clou della festa, non si terrà la consueta processione e non vi sarà durante la messa solenne il “passaggio dei voti”, che vedeva sfilare centinaia di fedeli davanti alla Vergine per presentare i dolci da forno tradizionali preparati per chiedere una grazia o in segno di riconoscenza per una grazia ricevuta; l’offerta degli ex voto è stata distribuita in più giorni, per evitare assembramenti. I monterossini, comunque, stanno consolidando la propria devozione alla loro Santa patrona recandosi alle celebrazioni eucaristiche o seguendo le stesse tramite i social network. Profonda è la devozione che lega il paese alla “Celeste imperatrice”. Numerosi sono i racconti - tramandati oralmente tra i monterossini - di prodigi attribuiti alla Vergine del Soccorso: si narra, ad esempio, che la Madonna mise in salvo decine di minatori dal crollo di una galleria; aprì la via, tra le onde, ad una nave che si trovava in balìa del mare in tempesta; scacciò il demonio che si stava per impossessare di un bambino. Ma, oltre a queste storie remote, si hanno testimonianze di miracoli avvenuti anche in tempi recenti, soprattutto guarigioni inspiegabili verificatesi da un giorno all’altro, dopo l’apparizione in sogno, ai malati, della Madonna. Nonostante questi episodi non siano stati ufficialmente riconosciuti, i monterossini non hanno dubbi sui miracoli compiuti dalla loro Vergine patrona.