Cresce l’attesa per la serata finale del festival “L’arte del corto…”, in programma per il 29 luglio, promossa dall’Amministrazione Comunale di Monterosso Calabro e finanziata dalla Regione Calabria (bando P.A.C. 6.7.1. “finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell’attuale offerta culturale presente in Calabria-Annualità 2019”).
Giunta alla sua 5. edizione, la manifestazione in pochissimi anni è riuscita a calamitare l’attenzione del mondo della settima arte calabrese e, più in generale, meridionale. La kermesse, infatti, si propone sia come palcoscenico di conferma per artisti di fama che come trampolino di lancio per giovani registi e attori. Ciò che ha portato il concorso ad assumere in poco tempo il carattere di festival è stata l’idea innovativa di promuovere la Calabria attraverso il cinema: ogni anno, infatti, i registi concorrenti girano i propri lavori nei borghi che caratterizzano il territorio, cogliendone le bellezze.
Le opere filmiche in gara quest’anno saranno: “L’ala destra di Dio”, diretto da Bruno De Masi e ambientato a Soriano Calabro; “Il seme della speranza”, di Nando Morra, che ha avuto come set San Nicola da Crissa; “Il sentiero”, girato da Gianfranco Confessore a Monterosso Calabro.
I tre lavori, proiettati durante la serata-presentata da Maria Teresa Santaguida, saranno giudicati da una giuria di qualità, composta da professionisti di alta caratura del settore cinematografico calabrese e da firme di spicco del giornalismo provinciale. Il premio in palio sarà la pepita di grafite, simbolo di Monterosso Calabro. "Abbiamo scelto questo particolare premio - spiegano dall’Amministrazione comunale - per suggellare il legame inscindibile tra l’idea innovativa del festival e la storia di Monterosso Calabro, segnata dalla presenza dell’unica miniera di grafite ancora attiva in Italia. Il prezioso minerale compare anche nel logo del festival".
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