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Gerocarne: mastri vasai, oggi come ieri

La secolare storia dell’arte della ceramica nell’antico borgo di Gerocarne continua a vivere e si proietta nel futuro sui passi della tradizione

Un passato secolare, un presente che ha sposato l’arte antica dei “mastri pignatari” e un futuro promettente da affrontare con ottimismo e impegno, grazie al recupero e alla valorizzazione dell’antico borgo dei vasai e delle loro opere in terracotta a prova di fuoco, nel cuore storico di Gerocarne. É la fotografia a colori di un angolo appartato e affascinante della Calabria silente e operosa che, sulla via degli antichi centri delle produzioni ceramiche, ci porta alla scoperta delle botteghe di tradizione artistica. Un mondo ricco di cultura e identità capace di lasciare un’impronta ancor oggi indelebile sulla struttura dei luoghi e sulla quotidianità dei suoi abitanti. L’incastro di case, non tutte abitate, dove un tempo ogni porta era un tornio per modellare “a crita ‘janca” e “russa”, nel Vico dei vasai accoglie silente il viaggiatore.

Le antiche fornaci, riconoscibili nel giro delle viuzze e restituite nelle testimonianze degli abitanti, si alternano alle porte squadrate, completando lo scenario che riporta alla matrice del vecchio quartiere. Intanto, attorno, i muri consunti e caliginosi raccontano di come generazioni di maestri artigiani hanno trasmesso l’arte di foggiare al tornio l’argilla di Sant’Angelo e di portare avanti- indietro, a spalla su lunghe assi, per farli asciugare al sole, “tièsti”, “cuccume”, brocche a due anse contrapposte e “pignati”, pentole di ogni altezza e misura, “vozze” e “vozzarelle”, bottiglie grandi e piccole. Vasi da conserva, “salaturi” per olio, vino e olive, con la funzione, un tempo, di conservare e trasportare, ma, adesso, veri e propri oggetti di pregio e di moda.

I maestri artigiani hanno dato forme e colori alle crete crude, prima di metterle a cuocere nelle fornaci per ben due volte: biscottate in prima cottura e poi ingobbiate o invetriate e dipinte con quei colori che hanno lasciato in eredità. Il risultato è un incrocio di estro e arte che si spiega poco a parole se non è accompagnato dal giro abile delle mani del vasaio mentre modellano la creta e incidono dettagli preziosi sulle piccole creazioni.
Le prestigiose manifatture, una diversa dall’altra, portano impressa l’impronta dell’artista che l’hanno ideate. Ed è, invece, nel dialogo con gli abitanti che si scopre una apprezzabile consapevolezza del valore dell’arte antica e paziente ricevuta in lascito dei padri maestri ceramisti. Concretamente, si tratta di interventi di recupero di alcuni edifici produttivi nell’antico quartiere dei vasai, dove le case-bottega stavano accrocchiate attorno alle fornaci. Un progetto per la valorizzazione e il ripristino delle antiche strutture che vede già da parecchi anni impegnato il sindaco, Vitaliano Papillo, e la sua amministrazione.

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