Il prossimo 25 novembre ricorrerà la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. Già dal 1981, gli attivisti per i diritti delle donne hanno celebrato in questo giorno la giornata contro la violenza di genere. La data è stata scelta per onorare le sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana che furono brutalmente assassinate nel 1960 per ordine del sovrano del paese, Rafael Trujillo.
L'attività a Catanzaro
Coerentemente con l’impegno dell’Arma sul delicato fenomeno, anche nel corso del 2021, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro, analogamente a tutti i colleghi sul territorio nazionale, sono stati impegnati nel contrasto ad ogni forma di violenza di genere, perseguendo in modo fermo con tutti i mezzi previsti dalla normativa di settore la violenza contro le donne e, in particolare, quella sviluppata nell’ambito delle relazioni familiari, caratterizzata da maggiore complessità a causa dall’interazione di più fattori: individuali, sociali, relazionali e culturali. Nel 2021, l’attività di contrasto attuata dai Carabinieri in provincia di Catanzaro ha fatto rilevare una sostanziale costanza del fenomeno criminale rispetto al precedente anno, sono stati 175 i delitti in danno di donne accertati nel 2020 a fronte dei 170 registrati nel corrente anno fino ad oggi. I comportamenti violenti si manifestano principalmente in condotte che integrano i reati di maltrattamenti di familiari o conviventi, lesioni personali, violenza sessuale e atti persecutori c.d. “stalking”. In particolare, nel 2021, l’attenzione dei Carabinieri verso il delicato settore è rappresentata in termini numerici dall’arresto di ben 19 persone di cui 13 per maltrattamenti in famiglia, 1 per violenza sessuale e 5 per “stalking”. Altro dato di rilievo è quello del numero di persone denunciate all’Autorità Giudiziaria ben 137 in tutta la provincia, nonché quello relativo a 14 soggetti colpiti, a vario titolo, da misure cautelari differenti dall’arresto quali, ad esempio, l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima. A differenza del precedente anno, fortunatamente, non si sono avuti “femminicidi”. Ancora è vivo il ricordo della tragedia che proprio il 25 novembre 2020 portò i Carabinieri ad identificare ed arrestare un 37 enne di Badolato autore dell’efferato omicidio della sua ex amante, una donna 52 enne di Stalettì, uccisa due giorni prima a coltellate sulla scogliera di Pietragrande. I Carabinieri di Catanzaro continueranno senza sosta a prestare la massima attenzione a questa grave e intollerabile forma di violenza nei confronti delle donne che, purtroppo, la pandemia da COVID-19 ha ulteriormente aggravato a causa sia della forzata convivenza tra persone all’interno delle mura domestiche imposta dai lockdown e dai coprifuoco, sia del peggioramento delle condizioni economiche dei nuclei familiari e dei singoli che comporta inevitabili riflessi negativi sulla libertà e sulla vita delle persone più deboli ed esposte a rischio. Per un contrasto efficace al fenomeno, è importantissima l’informazione, la prevenzione e l’approccio con le vittime di violenza. A tal fine, l’Arma, già dal 2013, ha avviato e completato la costituzione di una “Rete Nazionale di Monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere” composta da militari formati e dotati di competenza certificata nel delicato settore che facilitano un intervento operativo tempestivo e aderente ai singoli casi, fungendo anche da punto di riferimento qualificato per tutti gli altri Carabinieri sul territorio. Inoltre, tra le azioni concrete dei Carabinieri va ricordato il progetto di collaborazione con l’associazione “Soroptimist International d’Italia” denominato “una stanza tutta per sé” che ha consentito di realizzare, presso numerosi comandi dislocati sul territorio nazionale, sale dedicate all’ascolto delle vittime vulnerabili dotate anche di arredamenti studiati per renderle più accoglienti. In provincia di Catanzaro le stanze dedicate sono tre: nel capoluogo, a Lamezia Terme e a Soverato. Proprio il prossimo 25 novembre, le caserme dei Carabinieri di Catanzaro Principale, Soverato e Lamezia Terme saranno illuminate di arancione, colore scelto a simbolo di un futuro senza violenza di genere, per ricordare a tutte le vittime che c’è un luogo sicuro a cui rivolgersi e per dare coraggio a chi non ha ancora denunciato.
L'attività a Vibo
Il filo rosso delle vittime Vibonesi: essere state salvate dalla tempestività d’intervento e dalle indagini condotte dai Carabinieri coordinati dalla Procura guidata da Camillo Falvo. I casi più gravi dell’ultimo anno, grazie alla sinergia tra forze dell’ordine e Procura, sono stati risolti donando alle vittime – d'ogni fascia di età – non solo forza e coraggio per voltare pagina ma anche tanta fiducia nelle Istituzioni, fino a farle intraprendere spontaneamente una propaganda di sensibilizzazione nei confronti di tutte le donne vittime di violenza. Non è mancata infatti la partecipazione attiva delle vittime alle trasmissioni televisive nazionali - a volto scoperto e senza veli - per dire “BASTA! DENUNCIATE, DENUNCIATE SENZA TIMORI”, sia che le violenze siano originate da legami relazionali o passionali, che poste in essere dalla criminalità comune in senso più ampio come fasce deboli: dall’anziana signora di Briatico vittima del brutale pestaggio a scopo di rapina in abitazione, alla giovane 29enne di Spilinga selvaggiamente picchiata e rapinata dell’autovettura durante una sosta in un’area di servizio. La lista si allarga con altre vittime, in un’escalation di violenze, culminate col tentato omicidio, lo scorso 16 aprile a Tropea: la vittima si è trovata in pieno centro ad essere il bersaglio di 5 colpi d’arma da fuoco. In poche ore i Carabinieri della locale Compagnia sono riusciti a fare piena luce sulla vicenda rassicurando la donna che fortunatamente è rimasta ferita in modo non grave. Ed ancora: minacce di morte, insulti, molestie sessuali, danneggiamenti e persino l’incendio della propria auto. Vittima una donna di Ionadi. A “liberarla” dalle pressioni e dalle persecuzioni quotidiane, il 3 luglio scorso, sono stati i Carabinieri della Stazione di Filandari. Minacciata, molestata, perseguitata per quattro lunghi anni. La donna decide di rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di Zungri che avviano immediatamente le indagini. Un inferno quotidiano fatto di offese e soprusi, cessato nel momento in cui a donna ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Oltre i casi più eclatanti, durante l’anno in corso, i Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia hanno assicurato alla giustizia più di 80 persone per reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, lesioni personali, atti persecutori e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Un dato che, pur registrando un trend in crescita del fenomeno, riflette altresì il crescente senso di fiducia verso le Forze dell’Ordine di Vibo Valentia, dove le donne vittime di violenza si rivolgono sempre più frequentemente anche solo per trovare conforto.