Catanzaro, Crotone, Vibo

Martedì 26 Novembre 2024

Vibo, le scuole "De Amicis" e il convitto "Filangieri" hanno accolto 12 bambini ucraini

Accoglienza non solo a parole, per dimostrare ai meno fortunati che sono i fatti che contano. A mettere immediatamente  in pratica le parole del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il quale ha chiesto di sostenere la comunità ucraina, gravemente colpita dalla guerra, è stato l’Istituto scolastico  “De Amicis”, in sinergia con il convitto “Filangieri” (Vibo Valentia), entrambi  guidati dal preside Alberto Capria. L’invito di Bianchi,  all’indomani del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio scorso, di accogliere nelle aule bambini   e   ragazzi ucraini, è stato accolto immediatamente dalle due comunità scolastiche vibonesi.
La   macchina   organizzativa   si   è   messa subito   in   moto  attraverso   il   coinvolgimento   attivo   degli   organi   collegiali,   dell’intero personale scolastico, dei genitori; e così la “Comunità educante” del centro storico di Vibo Valentia ha accolto – mai parola più giusta – 12 bambini  e ragazzi  di età compresa fra  i  4 ed  14  anni, provenienti dall’oltraggiata terra ucraina. "I ragazzi – spiega il dirigente capria -  con il prezioso lavoro svolto dalle mediatrici linguistiche e dalle psicologhe in sinergia con i docenti, stanno regolarmente e flessibilmente frequentando le lezioni e utilizzando le dotazioni della scuola".
E dunque giochi, studio, approfondimenti, riflessioni, partecipazione alle iniziative Pon e Por,   coinvolgimento   nelle   numerose   attività   integrative   che caratterizzano la poliedrica offerta formativa del 3° Circolo,  De Amicis, stanno gradualmente facendo ritrovare un minimo di normalità ai ragazzi ucraini; "atteso che difficilmente, considerando quello che è avvenuto e continua ad accadere nel loro paese, potranno - aggiunge il preside - in breve tempo ritrovare una serenità quanto mai auspicabile. “Non stiamo facendo nulla di eclatante, strano o fuori dal normale – prosegue  il dirigente scolastico Alberto Capria -. Accogliere, includere ed integrare è l’humus di cui si nutre una scuola. Ed era scontato - continua - che anche in questa vicenda tristissima, indecorosa anzi indecente - a cui di fatto tutti assistiamo o contro la quale,   al   massimo, manifestiamo - fossimo presenti   a   dare concretamente un contributo; auspicando che si ritorni a ragionare e ad inverare le parole di Giovanni Paolo 2°:  “mai più guerre, avventure senza ritorno”!".
leggi l'articolo completo