"E mò cchi ‘on ce si’ cchijù / cu’ alleggia ‘su dolura? E duva trovu nu confortu / si tegnu na paura? A cui pozzu cchijù dira / si mò sup’a ‘ssu mundu / restavi senza ‘e tia?" Sono queste le prime quartine che lo scrittore e poeta vernacolare di Catanzaro, Mario Martino, dedicava alla madre scomparsa. Purtroppo proprio in queste ore il rappresentante della poesia dialettale catanzarese è morto, raggiungendo la sua mamma. Molto apprezzato nel capoluogo per le sue poesie rigorosamente in dialetto, aveva partecipato a numerose manifestazioni, raccogliendo sempre i più ampi consensi e facendosi apprezzare dal suo pubblico che non mancava mai di dimostrargli il suo calore e il suo affetto. Purtroppo, però, Mario Martino si è dovuto arrendere a distanza di due anni quando un duro colpo lo aveva raggiunto. Mai lui, combattente qual era, non aveva smesso mai di lottare sino a quando il suo cuore ha cessato di battere. Ma Mario Martino ci ha lasciato in eredità le sue poesie, fotografie di una Catanzaro bella, di una Catanzaro dei tempi passati, che porteremo sempre nei nostri cuori.
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