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Crotone, la Guardia di Finanza in prima linea nel difendere la legalità

Dal contrasto alla ‘ndrangheta ed alla criminalità economica-finanziaria alla tutela della spesa pubblica; dalla lotta all’evasione fiscale e alle frodi sui crediti d’imposta alla salvaguardia della spesa pubblica, fino ad arrivare all’arresto di scafisti. Sono questi gli ambiti che hanno visto impegnata la Guardia di Finanza di Crotone nel 2021 e nei primi cinque mesi dell’anno. E durante gli ultimi 17 mesi sono state eseguiti 2.449 interventi ispettivi e 1.354 indagini per far fronte agli illeciti economico-finanziari e alle infiltrazioni della criminalità nell’economia. Cifre e valutazioni, queste, che l’altra sera sono stati elencati dal comandante provinciale delle Fiamme Gialle, il colonnello Luigi Smurra, in occasione delle celebrazioni per i 248 anni della fondazione del corpo che si sono tenute anche in città nel piazzale della Caserma “Pirillo”, davanti alle autorità civili e militari locali guidati dalla prefetta Maria Carolina Ippolito.

E così, contro le cosche troviamo l’operazione “Turos” dello scorso novembre che ha disarticolato un presunto giro di usura che sarebbe avvenuto all’ombra del clan Grande Aracri di Cutro, oltre a fare luce sulle aste fallimentari che sarebbero state controllate dalle ‘ndrine locali. A seguire, a febbraio 2021, il blitz “Soldi rosso sangue” che portò alla scoperta della cassaforte della cosca Mannolo di San Leonardo di Cutro, col sequestro di 360 mila euro che si trovavano nascosti nelle intercapedini murarie di due abitazioni. Poi, c’è l’inchiesta “Jonica” di appena un mese fa che ha smantellato la rete di usurai ed estorsori che faceva sempre riferimento alla famiglia Mannolo. Mentre nell’ambito del contrasto al narcotraffico sono stati requisiti 43 chili di sostanze stupefacenti e arrestate sette persone. Non mancano i 16 milioni di euro sequestrati lo scorso marzo scorso dai finanzieri, sotto il coordinamento della Procura di Crotone, per un’ipotizzata maxi-truffa sul “Bonus facciate”, con l’attività investigativa che è scaturita dalle false fatture emesse per lavori di rifacimento delle facciate esterne di immobili mai eseguiti, e dalle cessioni di crediti d’imposta che avrebbero visto il coinvolgimento di società con sede a Modena, Milano, Crotone, Vibo Valentia e Catanzaro.

A tutela della spesa pubblica, sono state 21 le persone denunciate per aver percepito indebitamente 413 mila euro di bonus statali. E in tale contesto rientra anche l’operazione “Erebo Lacinio” della Dda di Catanzaro, su una presunta truffa compiuta dall’azienda agricola “Le verdi praterie” di Isola Capo Rizzuto mirata a percepire illegittimamente fondi pubblici per 14.532.921 euro, oltre ad un traffico illecito di rifiuti legato alla produzione di energia da biogas. Infine, gli interventi contro l’immigrazione clandestina con le Fiamme Gialle che sono stati impegnati in 58 sbarchi, culminati con il sequestro di 51 imbarcazioni e l’arresto di 95 scafisti ritenuti responsabili del trasporto di 3.640 migranti.

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